La televisione svizzera per l’Italia
atomo

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

inutile nascondercelo, come in occasione dello scorso incontro in giugno all'Olimpico valido per gli Europei di calcio, anche la sfida che si celebrerà tra poche ore tra Svizzera e Italia per le qualificazioni ai mondiali in Qatar sta facendo salire la febbre anche al di fuori dei confini nazionali.

Per noi confederati, che condividiamo cultura, lingua e frequentazioni con i nostri vicini meridionali, ogni partita con gli Azzurri non potrà mai essere un evento normale.

A questo punto "noblesse oblige" ci induce a dire, non senza qualche contrizione interiore, "vinca il migliore".

Nell'intervallo potrete comunque leggere le nostre consuete notizie dalla nostra Confederazione.

Buona lettura.

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© Keystone / Gaetan Bally

Berna non è intenzionata ad aderire alla dichiarazione per la messa al bando dei motori inquinanti a combustione a partire dal 2035.


Il documento, elaborato a margine della conferenza sul clima Cop26 in corso a Glasgow, intende vietare la messa in circolazione di auto nuove a propulsione tradizionale (diesel e benzina) ed è stato sottoscritto da numerosi paesi, tra i quali Austria, Danimarca e Svezia.

La consigliera federale Simonetta Sommaruga, presente al vertice in Scozia, ha precisato alla Radiotelevisione svizzera SRF che il governo preferisce investire nell’infrastruttura, in particolare nelle stazioni di ricarica elettriche che stanno già orientando le scelte dei conducenti, piuttosto che firmare dichiarazioni non vincolanti.

In ottobre un’auto su cinque vendute in Svizzera era elettrica o ibrida plug-in e secondo gli importatori l’evoluzione in corso sul mercato dei veicoli rende inutile la previsione di termini temporali tassativi dal profilo giuridico.

  • Il servizio multimediale di rsi.chCollegamento esterno sull’orientamento di Berna in tema di motori a combustione.
  • L’idea era stata avanzata a Bruxelles a luglio, come riportava tvsvizzera.it.
  • Sugli obiettivi climatici della Confederazione il contributo dei colleghi Luigi Jorio e Pauline Turuban.
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© Keystone / Gaetan Bally

La centrale atomica di Gösgen, nel Canton Soletta, ha improvvisamente smesso di funzionare questa mattina. Sono in corso ispezioni per risalire alle cause dell’arresto.


Il sistema di protezione del reattore, ha reso noto la Kernkraftwerk Gösgen-Däniken (KKG) che gestisce l’impianto, si è attivato alle 4.35, provocando lo spegnimento automatico del reattore e l’interruzione della produzione di elettricità.

L’incidente, ha tranquillizzato sempre la KKG, non ha avuto alcun impatto sull’ambiente e la centrale è in uno stato di assoluta sicurezza. L’Ispettorato federale della sicurezza nucleare (IFSN) è stato informato della disattivazione. A suo giudizio all’origine del fermo automatico vi sarebbe stato un intervento di riparazione.  

In Svizzera ci sono cinque centrali nucleari – Beznau 1 e 2, Mühleberg, Gösgen e Leibstadt, entrate in funzione tra il 1969 e il 1984 – che coprono il 40% del fabbisogno energetico della Confederazione. Dopo il disastro di Fukushima del 2011 Berna ha deciso l’abbandono graduale dell’atomo.

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Keystone / Jean-christophe Bott

È stato ripristinato oggi il traffico ferroviario tra Losanna e Ginevra , che era stato interrotto dal cedimento del terreno avvenuto martedì scorso nei pressi di Tolochenaz.


Lungo la trafficatissima linea, percorsa quotidianamente da circa 60’000 persone, hanno ripreso a circolare quattro dei sei treni previsti in ogni direzione all’ora (due Regioexpress e due Interregio) mentre sono ancora soppressi gli Intercity che collegano le due città romande.

I convogli continueranno a viaggiare alla velocità di 20 km/h, hanno informato le Ferrovie federali (FFS), e verosimilmente solo nella prossima settimana sarà possibile tornare alla normalità.

L’instabilità del suolo, avevano spiegato le FFS, era stata provocata dai lavori di posa di un tubo dieci metri sotto i binari da parte di un appaltatore terzo. Per riempire le cavità che si sono formate sono stati versati oltre 25 metri cubi di calcestruzzo e impiantati micropali.

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Keystone / Fredrik Ljone Holst

Cosa ci fanno tre ticinesi sulla banchisa delle Isole Svalbard, su una barca a vela al largo delle coste canadesi o sul red carpet di Hollywood? Ce lo raccontano gli espatriati protagonisti di questa settimana della trasmissione della RSI Albachiara.


Silvia Galli è probabilmente la svizzera che si trova più a nord dell’emisfero settentrionale. Vive a Longyearbyen, l’ultima località abitata prima del Polo Nord, dove lavora nella scuola locale come insegnante di sostegno.

A Los Angeles invece il luganese Randy Danner, guardia del corpo di numerosi VIP, insegue il suo sogno di giocatore di football americano e di comparsa in qualche produzione di Hollywood.

Partito da Biasca nel 1968 Claudio Zeberg ha solcato gli oceani in solitaria con la sua barca. Il suo approdo però resta sempre Montréal, dove ora, a 75 anni, si diletta con il poker.

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