Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
Oggi dal Lago di Zurigo giunge una notizia assai curiosa. Dei sub hanno perlustrato una barca affondata che si trova a una ventina di metri di profondità, ricoperta da un vasto strato di fango. Sulla base della quantità di sedimento si riteneva in un primo tempo che fosse colata a picco circa 350 anni fa.
Grazie agli oggetti rinvenuti durante lo scavo, i sommozzatori hanno però potuto constatare che il battello era affondato circa 120 anni fa. Tra le cose più bizzarre che sono state ritrovate vi è una bottiglia che conteneva ancora un po' di succo di bacche. A questo link potete scoprire la storia riportata dal Tages-Anzeiger. Altrimenti vi lascio alla lettura del nostro bollettino quotidiano.
Giornata da dimenticare per Credit Suisse: la banca svizzera si è vista infliggere una multa di 475 milioni di dollari dalle autorità di sorveglianza finanziaria statunitense e britannica, mentre in Svizzera la Finma ha rimproverato l’istituto per la vicenda legata ai pedinamenti di dirigenti.
La pena pecuniaria non giunge inattesa, poiché è stata decisa dopo un patteggiamento. La banca elvetica è stata punita per un vasto caso di corruzione legato a crediti concessi ad aziende di Stato in Mozambico tra il 2013 e il 2016. I fondi servivano per finanziare lo sviluppo della pesca nel Paese africano ma sono stati in parte utilizzati per versare tangenti.
L’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) ha dal canto suo chiuso le indagini relative ai pedinamenti effettuati tra il 2016 e il 2019 ai danni di dirigenti della banca. Il caso era venuto alla luce dopo che il top manager di Credit Suisse Iqbal Khan, in procinto di passare alla rivale UBS, si era accorto di essere seguito e aveva sporto denuncia. Il caso era poi costato il posto a due responsabili dell’istituto e alla fine anche l’amministratore delegato Tidjane Thiam si era dimesso.
La Finma è giunta alla conclusione che Credit Suisse ha commesso gravi violazioni del diritto in materia di vigilanza e ha constatato che il caso ha messo in luce “notevoli carenze a livello di corporate governance della banca”. Dai fatti, l’istituto ha già adottato diverse misure organizzative, ritenute adeguate dalla Finma. L’autorità di vigilanza ha però anche ordinato l’adozione di provvedimenti supplementari.
- L’articolo su tvsvizzera.it e il servizioCollegamento esterno di RSI News sul caso dei pedinamenti.
- Il comunicatoCollegamento esterno della Finma.
Il Governo svizzero ha deciso di finanziare direttamente i ricercatori svizzeri con oltre 400 milioni di franchi, al fine di permettere loro di partecipare al programma di ricerca e innovazione europeo “Orizzonte Europa” 2021-2027.
Dopo il ‘no’ di Berna all’accordo quadro istituzionale con l’Unione Europea, la Svizzera è considerata come un Paese terzo non associato e non più come un Paese completamente associato a questo importante programma di ricerca europeo, dotato di un budget di 95 miliardi di euro.
Questo statuto permette ai ricercatori che operano in Svizzera di accedere a circa due terzi del programma, ma non di ricevere finanziamenti dalla Commissione europea.
Il Consiglio federale è così corso ai ripari, sbloccando 400 milioni di franchi per garantire ai partecipanti un finanziamento diretto nel 2021. Ulteriori misure saranno valutate in seguito, ma il Governo precisa che l’obiettivo prioritario rimane la rapida associazione della Svizzera al programma.
- L’articoloCollegamento esterno su La Regione Ticino e il comunicatoCollegamento esterno del Governo.
- L’intervista al presidente del Politecnico federale di Losanna Martin Vetterli e l’analisi della mia collega Sara Ibrahim dopo il ‘no’ di Berna all’accordo quadro istituzionale.
- In quest’altra intervista, invece, le considerazioni di Monique Calisti, amministratrice delegata di una società tecnologica svizzera.
Le Commissioni della sanità delle due Camere federali hanno accolto un’iniziativa parlamentare per legalizzare l’uso ricreativo della canapa.
Lo Stato dovrebbe controllare la produzione e il commercio di canapa, depenalizzandolo, adoperandosi però anche per proteggere i giovani e i consumatori. È questo l’obiettivo dell’iniziativa parlamentare accettata martedì. Ora la commissione competente potrà elaborare un progetto concreto e toccherà poi alle due Camere del Parlamento dire la loro.
Si tratta in ogni caso di un ulteriore passo verso una legalizzazione più o meno controllata. Poco più di un anno fa, il Consiglio nazionale aveva approvato una modifica della Legge sugli stupefacenti che consente sperimentazioni pilota di distribuzione di canapa ad uso ricreativo.
In Svizzera, secondo l’autore dell’iniziativa parlamentare, sono 300’000 le persone che consumano regolarmente la cannabis come sostanza psicoattiva.
- L’intervistaCollegamento esterno della RSI a Marcello Cartolano di Ticino Addiciton e l’articoloCollegamento esterno del Corriere del Ticino sulla decisione di ieri.
- Il reportage del mio collega Zeno Zoccatelli sulla produzione di canapa light. .
Cinquant’anni fa moriva uno dei piloti svizzeri di Formula 1 più famosi di sempre, il friburghese Jo Siffert.
È il 24 ottobre 1971. Sul circuito di Brands Hatch, in Gran Bretagna, Jo Siffert è in lotta per riconquistare la testa della gara. Al sedicesimo giro, la sua monoposto sbanda, esce di pista, si capovolge e prende fuoco. Per il pilota di 34 anni non c’è nulla da fare.
Qualche giorno più tardi i suoi funerali sono celebrati alla cattedrale di Friburgo. È presente una folla immensa, quasi 50’000 persone in una città che all’epoca ne conta meno di 40’000.
Siffert non è stato il pilota svizzero più vincente. Di Gran Premi di Formula 1 se ne è aggiudicati due e altre quattro volte è salito sul podio. Qualche anno dopo, nel 1974, il ticinese Clay Regazzoni arriverà ad un passo dal titolo mondiale e durante la sua carriera salirà 28 volte sul podio, cinque delle quali sul gradino più alto. Come è riuscito Siffert a conquistare il cuore di così tanta gente?
- Jo Siffert, il pilota a cui dobbiamo la tradizione della doccia di champagne. L’articolo del mio collega Olivier Pauchard.
- In quest’altro approfondimento, si scopre invece come Jo Siffert abbia contribuito in modo decisivo a far sì che le Porsche conquistassero il mercato americano.
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