
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
Lo sapete che il nuovo status simbolo è il pomodoro bio? Lo dice la sociologa americana Elisabeth Currid-Halkett: chi compera prodotti biologici dimostra di essere istruito, di voler vivere in modo sano e di avere un senso di responsabilità. Questa nuova élite si chiama ‘classe aspirazionale’.
Evidentemente, sottolinea la sociologa, è un lusso poter pensare ai pomodori bio, è un lusso andare al mercato il martedì mattina. Così anche la nuova classe superiore, l’élite bio, inasprisce le diseguaglianze.
Mi tocca ammettere dunque di essere un 'aspirazionalista' perché acquisto pomodorini bio? Mah... con il dubbio vi lascio al nostro bollettino quotidiano.

Sindacati internazionali condannano la Svizzera e altri Paesi perché anteporrebbero gli interessi di Big Pharma alla salute dei lavoratori.
Con una lettera aperta inviata al presidente della Confederazione Guy Parmelin e ad altri capi di stato, 376 sindacati in rappresentanza di oltre 12 milioni di addetti in 118 paesi mettono sulla graticola Svizzera, Germania, Regno Unito e l’intera Unione europea per la loro opposizione a una sospensione temporanea dei brevetti sui vaccini.
A loro dire questi Paesi, Svizzera in primis, preferiscono difendere gli interessi delle case farmaceutiche in ambito di vaccini e rimedi anti-Covid, a scapito della vita dei lavoratori e della stessa economia globale.
I sindacalisti sono convinti che rimuovere la principale barriera alla produzione e alla fornitura di vaccini, non è solo essenziale per i lavoratori, ma per la ripresa dell’economia globale. Infatti sempre a loro avviso l’effetto è autolesionistico dal profilo economico, perché con l’approccio indicato si aggrava la crisi delle catene di approvvigionamento.
- La notizia della lettera aperta sul Corriere del TicinoCollegamento esterno.
- tio.chCollegamento esterno punta sulla ‘strigliata’ dei sindacati alla Svizzera.
- Sulla lettera apertaCollegamento esterno e sulla carenza delle materie prime, il servizio della RSICollegamento esterno.

La Scuola universitaria professionale e l’Università della Svizzera italiana condividono il nuovo campus ma non il certificato Covid.
È davvero curiosa la storia che coinvolge i due istituti universitari della Svizzera italiana, USI e SUPSI. Da pochi mesi condividono lo stesso nuovissimo campus nel quartiere di Viganello a Lugano.
Ma veniamo all’anomalia: pur spartendosi gli stessi spazi, gli studenti dell’USI possono frequentare le lezioni in presenza senza dover presentare il certificato Covid. Gli studenti della SUPSI, per contro, sono obbligati ad esibire il documento se vogliono avere accesso alle aule, alla biblioteca e alla mensa.
Questa anomalia o più semplicemente questa curiosità è dovuta al fatto che il Consiglio federale, lo scorso settembre alla vigilia dell’inizio dei corsi universitari, ha lasciato alle singole università la libertà di decidere se rendere o no obbligatorio il certificato. Anche questo è tipicamente elvetico.
- Il caso è stato segnalato in un servizio della RSICollegamento esterno.
- L’anomalia è stata rilevata anche da blue NewsCollegamento esterno.
- Tutto sulle differenze tra atenei nell’articolo della collega di swissinfo, Isobel Leybold-Johnson.

È partita in Svizzera la nuova campagna vaccinale, questa volta contro l’influenza stagionale.
L’autunno è iniziato da quasi un mese, la temperatura è scesa e le prime gelate sono già arrivate in pianura. E con la stagione fredda arriva puntuale anche la vaccinazione stagionale contro l’influenza: coloro che lo desiderano possono da ora farsi vaccinare.
La somministrazione del vaccino resta raccomandata alle persone a rischio e ai loro famigliari. Lo scrive oggi l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) che aggiunge inoltre che indipendentemente che siate vaccinati o meno, in caso di sintomi influenzali è opportuno che vi sottoponiate al test del coronavirus.
Occorre aggiungere che lo scorso anno, in questo periodo, le misure di lotta alla pandemia di Covid-19 hanno contribuito a mantenere molto basso il livello di circolazione del virus dell’influenza. Ciò non significa che la “grippe” sia diventata una malattia innocua.
- La campagna per la vaccinazione stagionale su blue NewsCollegamento esterno.
- L’informazione sulla vaccinazione su tio.chCollegamento esterno.
- Il comunicato dell’Ufficio federale della sanità pubblicaCollegamento esterno.

Sulla donazione di organi deve essere il popolo e non il Parlamento a decidere per il principio del consenso presunto.
Oggi è stato lanciato un referendum contro la recente decisione del Parlamento, secondo la quale chi non intende donare i propri organi dopo la morte dovrà dichiararlo formalmente quando è ancora in vita. Finora, in caso di dubbio, il paziente non era considerato un donatore di organi.
Il comitato referendario, indipendente e apartitico, si è formato per assicurarsi che un cambiamento di “paradigma così fondamentale” non avvenga senza una consultazione popolare.
Non da ultimo il comitato ritiene che in virtù del principio del consenso presunto – ovvero ogni persona che non si oppone attivamente diventa un potenziale donatore – tutte le persone in Svizzera dovrebbero essere adeguatamente informate circa le modalità del prelievo di organi.
Gli oppositori hanno ora tempo fino al 20 gennaio 2022 per raccogliere le 50’000 firme necessarie.
- La notizia del lancio del referendum su blue NewsCollegamento esterno.
- La decisione sul modello del consenso presunto del governo e del ParlamentoCollegamento esterno.
- Tutto sulla donazione di organi sul sito di swisstransplantCollegamento esterno.

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