Oggi in Svizzera
Care lettrici, cari lettori,
Non so per voi, ma per me il passaggio da agosto a settembre significa la fine dell'estate, anche se sul calendario restano ancora 20 giorni di stagione "calda" (che, poi, di caldo, quest'anno, ce n'è stato davvero poco).
Intanto qua ci si sta già preparando alle diverse vendemmie: dicono che l'annata sarà buona, anche se forse un po' scarsa a livello quantitativo.
A voi auguro una buona lettura delle notizie del giorno.
Chi si oppone alla vaccinazione dovrebbe scrivere un testamento biologico e rinunciare alle cure intensive se si ammalasse di Covid-19: ad affermarlo è la direttrice zurighese della sanità Nathalie Rickli (Unione Democratica di Centro, UDC) in un’intervista rilasciata ai quotidiani del gruppo Tamedia.
“Le persone non vaccinate prolungano la pandemia. La via d’uscita è chiara: vaccinare, vaccinare, vaccinare”, afferma la consigliera di Stato, che aggiunge che nel canton Zurigo – il più popoloso della Svizzera con 1,5 milioni di abitanti – molte persone stanno recuperando la vaccinazione. Il fatto che da ottobre i test non saranno più gratuiti gioca sicuramente un ruolo importante.
La democentrista si è dichiarata chiaramente a favore del certificato Covid, che permette alle persone di “tornare a una vita normale”: il percorso delineato dal Consiglio federale, ampiamente sostenuto a livello politico, dovrebbe essere continuato, ha aggiunto.
Per quanto riguarda la reintroduzione delle quarantene – di cui si torna a parlare ora che molte persone rientrano dalle vacanze (l’80% dei pazienti in terapia intensiva ha un “background migratorio”) – Rickli raccomanda di aspettare l’esperienza con il certificato Covid e di rivalutare la situazione tra 2-3 settimane.
- Potete leggere la notizia anche su cdt.chCollegamento esterno
- La presa di posizione di Natalie Rickli anche su tio.chCollegamento esterno
Alla fine del 2020 la popolazione residente permanente nella Confederazione ha raggiunto 8’670’300 persone, ossia un aumento dello 0,7% (+64’300) rispetto al 2019.
Il Ticino, insieme a Neuchâtel e Appenzello Esterno, è stato uno degli unici tre cantoni dove è stato registrato un calo. Turgovia, Vaud, Argovia e Friburgo mostrano quanto a loro la crescita demografica più elevata: +1,2% rispetto a un anno fa.
L’evoluzione demografica dipende da due fattori principali: il saldo migratorio internazionale – ossia la differenza tra il numero di persone giunte dall’estero e quello di persone che hanno lasciato la Confederazione (+53’800 persone) e l’incremento naturale – ossia la differenza tra nascite e decessi (+9’700 persone).
A livello cantonale, i cantoni più “fertili” sono stati Zurigo, Zugo e Friburgo, mentre in Ticino, Giura, Glarona, Neuchâtel, Sciaffusa, Basilea Campagna, Grigioni, Basilea Città e Berna ci sono stati più decessi che nascite.
- La notizia su laregione.chCollegamento esterno
- Cresce la popolazione elvetica, ma non in Ticino su ticinonews.chCollegamento esterno
Potenziare la cyberdifesa dell’Esercito grazie a un Comando ad hoc e ampliando gli effettivi della milizia in questo settore: sono gli obiettivi di una serie di modifiche legali e organizzative elaborate dal Consiglio federale, che mercoledì ha trasmesso al Parlamento il messaggio in merito.
“Non passa giorno senza che si registri un cyberattacco e per questo è ancor più necessario che l’Esercito protegga in modo ancor più efficace i suoi sistemi informatici contro le intrusioni”, ha affermato la consigliera federale Viola Amherd in conferenza stampa a Berna.
Vista l’attuale situazione di minaccia, dal 2024 il Consiglio federale intende in particolare trasformare la Base d’aiuto alla condotta (BAC) in un Comando cyber.
Parallelamente aumentano notevolmente le sfide nell’ambito della cyberprotezione. Il futuro Comando dovrà fornire le capacità chiave militari negli ambiti “monitoraggio della situazione”, “cyberdifesa”, “aiuto alla condotta”, “crittologia” e “guerra elettronica”.
- La notizia viene riportata da rsi.chCollegamento esterno
- Ne parlano anche cdt.chCollegamento esterno, laregione.chCollegamento esterno e bluenewsCollegamento esterno
Nessun obbligo per il certificato Covid in ristoranti, cinema e altri spazi interni in Svizzera per il momento: il Consiglio federale ha deciso mercoledì… di non decidere. L’Esecutivo, che si è comunque detto pronto ad adottare misure in questo senso in qualsiasi momento, ha comunque preso atto del fatto che la grande maggioranza dei Cantoni e delle parti sociali sostiene un’eventuale sua imposizione per prevenire un sovraccarico degli ospedali. Per il momento, però, la situazione epidemiologica non lo richiede.
Situazione che verrà attentamente seguita nei prossimi giorni e la prossima settimana il Governo informerà nuovamente la popolazione su eventuali nuove decisioni. Da notare che – ed è stato lo stesso Consiglio federale ad ammetterlo – l’occupazione dei letti nei reparti di terapia intensiva resta molto elevata, tanto che alcuni ospedali hanno iniziato a rimandare interventi non urgenti.
Patrick Mathys, dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), ha spiegato che i Cantoni non possono estendere per conto loro l’obbligo di certificato, poiché è necessaria una base legale, per ora inesistente.
Da oggi vige, invece, l’obbligo di Green Pass in Italia per salire a bordo di bus, aerei, navi e treni a lunga percorrenza. È già obbligatorio nei ristoranti.
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