La televisione svizzera per l’Italia
Siringhe con il vaccino.

Oggi in Svizzera

Care lettrici, cari lettori,

anche quest’anno in Svizzera le celebrazioni della Festa nazionale del Primo d’agosto si sono svolte in forma ridotta a causa della pandemia. E proprio parlando di coronavirus, il Presidente della Confederazione Guy Parmelin ha avuto un pensiero per gli espatriati.

Ecco le sue parole: “So che anche voi, ovunque vi troviate, avete vissuto momenti di incertezza, d'inquietudine e forse anche di sofferenza. In tal senso, il mio messaggio vuole essere anzitutto una testimonianza del sostegno che vi giunge dalla Svizzera".

Con questo messaggio di solidarietà vi lascio al nostro bollettino quotidiano. Buona lettura.

Palazzo federale con davanti un sacco che misura il vento.
Keystone / Peter Klaunzer

Dopo l’abbandono dell’accordo quadro con l’Ue, il Consiglio federale deve rivedere la sua tabella di marcia.

L’incertezza dovuta al mancato accordo istituzionale con l’Unione europea (accordo saltato per decisione dalla Confederazione a fine maggio), penalizza le prospettive di crescita della Svizzera. Così la pensa Martin Eichler, capo economista dell’istituto BAK.

Bisogna dire che senza un accordo istituzionale la Svizzera non crollerà. Però, fa notare Eichler, l’effetto degli accordi bilaterali con l’Unione europea s’indebolirà nel tempo.

A lungo termine infatti, l’assenza di un accordo quadro porterà incertezza tra gli investitori. Sarà in pratica – aggiunge Eichler – come non avere più accordi bilaterali. Le conseguenze non sono ancora chiare ma ci sarà un importante calo del prodotto interno lordo (Pil).

Dimostranti davanti all UBS di Zurigo
Keystone / Ennio Leanza

Contro gli investimenti ‘sporchi’ attivisti per il clima hanno occupato Credit Suisse e UBS in Paradeplatz a Zurigo.

Inizio di settimana movimentato nel cuore della finanza elvetica. Circa 200 attivisti del movimento “Rise Up For Chance” hanno infatti occupato la sede centrale di Credit Suisse e la filiale di UBS sulla Paradeplatz a Zurigo.

Gli attivisti hanno protestato contro gli investimenti ‘sporchi’ delle banche elvetiche. Non è un segreto che gli istituti finanziari svizzeri, Banca nazionale compresa, investono miliardi di franchi nei combustibili fossili.

Secondo i manifestanti, le banche elvetiche hanno una grande responsabilità della crisi climatica mondiale. Se smettessero con determinati investimenti – insistono gli attivisti – gli obiettivi climatici potrebbero essere più facilmente raggiunti.

La sede del tribunale penale federale di Bellinzona.
© Keystone / Ti-press / Samuel Golay

Accusato di corruzione passiva, un ex alto funzionario della Confederazione è comparso oggi davanti al Tribunale penale federale.

Siamo davanti al più importante caso di corruzione degli ultimi decenni che ha coinvolto l’amministrazione federale: c’è dunque del marcio nei palazzi del potere bernesi. Un ex alto funzionario è accusato di infedeltà nella gestione pubblica, falsità in documenti e corruzione passiva nell’acquisto di materiale informatico.

L’uomo, allora responsabile delle acquisizioni per il centro dei dati dell’assicurazione contro la disoccupazione, tra il 2004 e il 2013, avrebbe favorito tre società. In cambio avrebbe ricevuto denaro, regali e inviti per un valore di 1.8 milioni di franchi. 

Sul banco degli imputati anche i direttori di tre aziende, che lo avrebbero corrotto. I tre sono accusati di corruzione attiva e, per qualcuno di loro, di amministrazione infedele e falsità in documenti o riciclaggio di denaro. Il processo durerà due settimane.

Siringhe con il vaccino.
Keystone / Peter Klaunzer

La pandemia non accenna a rallentare: aumentano i nuovi contagi e segnalati nuovi decessi.

Non avremmo voluto ma anche in questo lunedì vi dobbiamo parlare di pandemia. Sono infatti ancora 2’019 i nuovi casi registrati in Svizzera nelle ultime 72 ore. Segnalati anche tre nuovi decessi, mentre 24 persone sono state ricoverate in ospedale.

Rispetto al fine settimana precedente, c’è stato un aumento del 15%: i nuovi casi erano allora 1’746. Due settimane fa erano 1’560. Cifre stabili per quanto riguarda le ospedalizzazioni, 24, esattamente come nel fine di settimana precedente.

Diminuisce il numero di persone ricoverate negli ospedali, che passano da 148 pazienti in totale a 133. Dall’inizio della pandemia, 719’684 casi di Covid-19 sono stati confermati in laboratorio. In totale si contano 10’420 decessi e il numero di persone ospedalizzate si attesta a 29’521.

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