La televisione svizzera per l’Italia
L enorme bandiera Svizzera appesa sulle pareti dello Schwägeralp.

Oggi in Svizzera

Care lettrici, cari lettori,

la pandemia – diciamolo, non ne possiamo più (!) – avanza un po’ ovunque in Europa e anche in Svizzera. Con sé però porta anche un dato incoraggiante: il coronavirus ha infatti rallentato (purtroppo non fermato) la corsa verso l’alto dei costi sanitari, vera piaga sociale elvetica.

Lo so che la maggior parte di voi non è toccata da questa notizia (fortunati) ma per noi che viviamo in Svizzera l'assicurazione sanitaria è un vero e proprio salasso.

Dopo questo piccolo sfogo, non mi resta che augurarvi una bella serata. Buona lettura.

La velocista Mujinga Kambundji e lo spadista Max Heinzer con la bandiera Svizzera.
Keystone

La velocista Mujinga Kambundji e lo spadista Max Heinzer saranno i portabandiera elvetici a Tokyo.

Ci siamo. Mancano meno di 24 ore all’inizio dei Giochi della XXXII Olimpiade. La cerimonia d’apertura è in programma domani (dalle 13 ora svizzera). La Svizzera sarà l’85esima nazione a sfilare nello Stadio Olimpico di Tokyo

Quest’anno per la prima volta nella storia dei Giochi, ogni nazione ha potuto scegliere due atleti. La decisione rossocrociata, presa dal capo missione Ralph Stöckli, è dunque caduta sulla velocista Mujinga Kambundji e sullo spadista Max Heinzer.

Come ricorda Ralph Stöckli, i due atleti simboleggiano lo sport di alto livello e hanno già dimostrato a più riprese di essere tra i migliori nelle loro discipline. L’obiettivo della Svizzera è quello di portare a casa 7 medaglie con una delegazione forte di 116 atleti, 55 donne e 61 uomini.

Gente all aeroporto di Zurigo
Keystone / Walter Bieri

La pandemia avanza in Svizzera soprattutto a causa della variante Delta

L’estate è arrivata ma a differenza dello scorso anno, quando i nuovi contagi giornalieri si contavano sulle dita di una mano, il virus non cessa di propagarsi. La settimana scorsa, il numero di nuove infezioni da coronavirus in Svizzera è salito dell’85%, raggiungendo i 3’795 casi.

Sono le cifre pubblicate dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) nel suo rapporto settimanale reso noto oggi per il periodo dal 12 al 18 luglio. In 48 casi si è reso necessario il ricovero, più del doppio rispetto alla settimana precedente. Una persona è deceduta.

La situazione non sembra migliorare neppure questa settimana. Solo nelle ultime 24 ore sono stati registrati 861 nuovi contagi. La variante Delta, giudicata particolarmente preoccupante, è responsabile del 73% delle nuove infezioni. 

la confezione del biscotto Negrita.
@Nestlè

Dopo le statue cadono anche i biscotti: Nestlè cambierà il nome del popolare snack dolce Negrita.

Come scrive la multinazionale alimentare di Vevey, il nuovo nome, ‘Chokita’, si adegua alla “cultura del rispetto e della non discriminazione” praticata dall’azienda. Nel frattempo Nestlè ha avviato una revisione globale di oltre 2’000 marchi e 25’000 prodotti.

Il cambiamento è stato deciso, come scrive Nestlè, dopo aver valutato i concetti che potrebbero essere considerati inappropriati, alla luce della maggiore consapevolezza dei marchi e del loro linguaggio visivo per quanto riguarda l’uso di stereotipi o rappresentazioni culturali.

Negrita – letteralmente negretta, piccola nera in spagnolo – è un modo per chiamare dolcemente una donna o una bimba nera. È espressione molto usata in particolare fra i sudamericani, ma potrebbe apparire inadeguata se a ricorrervi fossero dei bianchi.

Un apicoltore alle prese con le proprie api.
© Keystone / Gaetan Bally

La mite dolcezza di una breve primavera e un’estate ricca di pioggia hanno decimato la produzione di miele.

Dopo una raccolta eccezionale lo scorso anno, il 2021 si presenta davvero amaro per i produttori di miele elvetici: se un’arnia normalmente produce da 15 a 20 chili di miele, attualmente si è di fronte a quantità comprese fra 0 e 3 chili.

La scarsità di miele, spiega Francis Saucy presidente della Société Romande d’Apiculture, è provocata essenzialmente dalle condizioni meteorologiche, che sono state veramente molto sfavorevoli, sia per la prima raccolta in primavera che per la seconda raccolta. 

Il miele svizzero sarà quindi molto difficile da trovare sugli scaffali dei negozi. Di conseguenza, i pochi vasetti che saranno commercializzati si riveleranno cari: stando agli specialisti il prezzo salirà a 25-30 franchi al chilogrammo.

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