Oggi in Svizzera
Care lettrici, cari lettori,
se fate parte della categoria di chi ama leggere il giornale in versione cartacea, sappiate che la crisi della carta stampata passa ormai anche dalla mancanza di materia prima: la carta da giornale. A causa della pandemia, infatti, è diminuita la quantità di giornali comprati e, di conseguenza, anche quella di carta riciclata. Meno carta c’è, meno giornali si stampano e meno giornali si stampano, meno vengono letti. Un circolo vizioso, insomma, che però in questo momento non vi tocca: trovate le quattro notizie principali della giornata cliccando comodamente qui sotto.
Peccato che non si possano riciclare anche i click…
Buona lettura e buon inizio di settimana!
Le misure implementate negli ultimi 10 anni da Swiss Olympic in collaborazione con la Confederazione per sostenere gli sportivi d’élite si sono rivelate fruttuose, migliorando prospettive e portafogli degli atleti elvetici, come pure le condizioni di lavoro degli allenatori.
A rivelarlo sono le conclusioni a cui è giunto uno studio commissionato dalla Confederazione e presentato lunedì dalla consigliera federale e capo del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport Viola Amherd.
Negli ultimi 10 anni Swiss Olympic e la Confederazione hanno introdotto considerevoli cambiamenti con lo scopo di migliorare le condizioni quadro di atleti e allenatori. Revisione del quadro legale, consolidamento dei finanziamenti, migliore inclusione dei partner, ripartizione dei compiti tra gli organi di gestione e modernizzazione della struttura del movimento olimpico hanno fatto sì che la situazione generale degli sportivi d’élite migliorasse.
I fondi pubblici nel sistema sportivo elvetico sono sensibilmente cresciuti dal 2010, grazie in particolare a quelli ricevuti dalla lotteria nazionale. Sono così migliorati anche i salari degli sportivi: il loro reddito medio è raddoppiato in 10 anni.
- La notizia sul nostro sito
- La notizia riportata da rsi.chCollegamento esterno e laregione.chCollegamento esterno
Le condanne contro i giovani per reati violenti sono aumentate del 23% nel 2020 rispetto all’anno precedente, quelle per reati ai sensi del Codice penale in generale del 10%, mente quelle inflitte per reati legati agli stupefacenti sono diminuite del 18%.
A rivelarlo è uno studio dell’Ufficio federale di statistica (UST) pubblicato lunedì. Sono state 20’611 le sentenze pronunciate contro minorenni nel corso dello scorso anno. La statistica per la prima volta include le infrazioni a qualsiasi legge, mentre nelle scorse edizioni si limitava solo quelle più importanti. Per questo motivo i dati sono solo parzialmente paragonabili a quelli del 2019.
Ci sono state 7’944 infrazioni al codice penale, 4’285 infrazioni alla Legge federale sugli stupefacenti, 3’829 a quella sulla circolazione stradale e 3’418 a quella sui trasporti. L’incremento dei reati violenti riguarda in particolare le risse (+93% rispetto al 2019), le lesioni gravi (+35%), le aggressioni (+36%) e le rapine (+58%). In crescita anche i reati contro l’integrità sessuale (+20%).
A causa di tutti questi reati, 1’060 persone sono state collocate in ambito extrafamiliare, che sia il carcere preventivo, l’osservazione stazionaria o il collocamento aperto o chiuso, per una media di 159 giorni.
- La statistica completa sul sito dell’USTCollegamento esterno
- La notizia riportata da Ticino NewsCollegamento esterno
Un serbo e un olandese di origini serbe sono stati condannati a, rispettivamente, 19 anni e 17 anni e 8 mesi di carcere per aver ucciso nel 2010, nel corso di una rapina, un 71enne politico di Metzerlen, nel canton Soletta.
I due, la cui condanna include altri reati oltre all’assassinio, sono sospettati di appartenere alla celebre banda internazionale dei “Pink Panthers”. Il crimine era rimasto irrisolto per diverso tempo, finché nel 2011 le indagini hanno portato la polizia elvetica sulle tracce del 44enne serbo, all’epoca incarcerato all’estero, poi arrestato nella Confederazione nel 2017. Due mesi dopo è stato fermato anche il 41enne olandese in Francia e poi estradato in Svizzera.
I fatti risalgono al 14 marzo 2010: i due avevano legato la vittima per poi colpirla violentemente a più riprese alla testa (almeno otto volte) con un oggetto contundente e tagliente. Il 71enne è morto quattro mesi dopo in ospedale a causa delle gravi ferite.
Secondo la procura, i due imputati, che non hanno mai confessato, speravano di trovare in casa dell’uomo oggetti di valore e milioni di franchi in contanti, rimanendo però a mani vuote. Si sono inoltre resi colpevoli della rapina in una gioielleria, sempre nel 2010, dalla quale sono scappati con un bottino di circa 850’000 franchi dopo aver minacciato con un’arma e poi legato il proprietario e una dipendente.
- La notizia riportata sul sito rsi.chCollegamento esterno
- Della condanna scrive anche laregione.chCollegamento esterno
- La notizia sul sito cdt.chCollegamento esterno
Questa sera tocca di nuovo alla Svizzera scendere in campo e giocare la partita degli ottavi di finale contro la Francia, campione del mondo in carica.
Il team di Didier Deschamps ha tutte le carte in regola per far paura ai rossocrociati: nelle ultime otto partite a eliminazione diretta, i francesi hanno solo perso la finale dell’ultimo europeo. I rossocrociati, dal canto loro, hanno subìto almeno una rete in 15 delle ultime 18 partite giocate.
“Sui gol subiti non è solo una questione di difesa e portiere, ma di squadra” ha detto il difensore elvetico Manuel Akanji. “Sappiamo che abbiamo commesso degli errori in questo Europeo e contro la Francia dovremo assolutamente evitarli, perché verremmo subito puniti”, aggiunge.
Sulla carta, insomma, i transalpini partono favoriti, ma Deschamps non sottovaluta la partita: gli elvetici “non sono tredicesimi al mondo per caso… lo so io e lo sanno i miei giocatori”.
- Il sito della RSI dedicato Collegamento esternoa Euro 2020
- Articoli di rsi.ch sulla partita contro la Francia: quiCollegamento esterno e quiCollegamento esterno
- Due contributi di cdt.ch: quiCollegamento esterno e quiCollegamento esterno
- Alcune considerazioni di Vladimir Petkovic sul sito de laregione.chCollegamento esterno
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