La televisione svizzera per l’Italia
Vista dal basso di edificio moderno ad angolo acuto, in una foto che si intuisce degli anni Ottanta

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

vi spero bene!

Le statistiche parlano chiaro, uno svizzero su dieci vive fuori dalla Confederazione, ma ciò non toglie un briciolo alla mia meraviglia, quando la mattina ascolto alla radio i racconti delle loro vite altrove nella rubrica Espatriati di RSI Rete Uno: a ogni angolo del globo una persona cresciuta in Svizzera ha avuto successo negli studi, nel lavoro o nelle attività umanitarie. Da oggi, contribuiremo anche noi a unire idealmente quei 780'000 puntini sulla mappa: ogni venerdì, il bollettino si concluderà con il ritratto di uno di loro.

Partiamo però dall'attualità nazionale.
Buona lettura e state in salute,

Facsimile di un certificato cartaceo e su smartphon; si vede bene un codice QR in cima al documento
Ufficio federale dell’informatica e della telecomunicazione UFIT

Entro fine giugno avremo un certificato Covid svizzero facile da utilizzare, sicuro e compatibile a livello internazionale.

Sarà l’Ufficio federale dell’informatica e della telecomunicazione (UFIT, foto in alto) a realizzare il sistema di emissione di un attestato non falsificabile e che si potrà ottenere in forma digitale (su smartphone) o cartacea. Sarà compatibile col ‘Certificato verde’ UE e, in prospettiva, con quello progettato in seno all’OMS.

Il certificato sarà disponibile per tutte le persone vaccinate, guarite o con un test negativo recente, indica venerdì l’Ufficio federale della sanità pubblica. L’UFSP ha scelto tra 52 offerenti, dopo consultazione con tutti gli ambienti interessati.

A tutela della sfera privata, i dati saranno memorizzati in modo decentralizzato e il software -in grado di interfacciarsi con il sistema per l’identificazione e gestione dei dati dei pazienti già in uso da medici e farmacisti – limitato al minimo tecnicamente necessario.

Cinque immagini simboliche dei temi in votazione (acqua, pesticidi, mascherine, emissioni serra, polizia) con percentuali
RSI-SWI

L’idea di un’agricoltura senza pesticidi sembra godere di un ampio sostegno tra gli svizzeri. Tuttavia…

… tuttavia, gli argomenti contrari alle iniziative popolari ‘Acqua potabile’ e ‘Per una Svizzera senza pesticidi’ si fanno strada e nella votazione del 13 giugno potrebbe spuntarla il no. Ma se si fosse votato a fine aprile i due testi sarebbero stati accolti con il 54 e 55% di sì.

È quanto emerge dal primo sondaggio di gfs.bern effettuato per conto della SSR su circa 23’000 aventi diritto. I favorevoli alle iniziative vogliono proteggere l’ambiente e la biodiversità con una produzione alimentare più sostenibile, mentre i contrari temono perlopiù che la Svizzera si trovi costretta a importare di più.

Anche la Legge sul CO2 –che mira a interventi decisi contro i cambiamenti climatici e a investimenti ecocompatibili- sembra destinata a superare (con il 60% di sì) lo scoglio del referendum. Ma in molti temono che i rincari di riscaldamento e benzina indeboliranno il ceto medio.

  • Il dettaglio sui risultati di tutti e cinque gli oggetti in votazione (incluse dunque la Legge Covid-19 e la Legge contro il terrorismo) in questo sunto di tvsvizzera.it
  • Alcuni dati sulle intenzioni di voto degli svizzeri all’estero nell’articolo della mia collega Katy Romy
  • Katy si è occupata anche della Legge sulle misure di polizia contro il terrorismo, che nel sondaggio incassa il 67% di sì ma solleva molte controversie: leggi di più qui
Un orchestra di (si intuisce dagli strumenti) jazz, tipo big band, disposta per un concerto su un piazzale
Keystone / Ennio Leanza

Da sabato, un vasto repertorio di suoni, testi e immagini relativi al jazz svizzero sarà accessibile online.

La raccolta si riferisce al periodo di risveglio artistico e sociale di questo genere musicale, riferisce in una nota la Hochschule der Künste (Alta scuola d’arte di Berna, HKB).

Le basi sono state poste dall’esperto di jazz svizzero Christian Steulet. Scomparso nel 2020, aveva compilato l’archivio per la sua tesi di laurea nell’ambito del progetto sostenuto dal Fondo nazionale svizzero ‘Growing Up. Die Emanzipation des Jazz in der Schweiz 1965-1980′ (si riferisce appunto a un’epoca in cui il jazz svizzero cominciò sempre più a emanciparsi dai modelli americani). Non ha mai potuto completare il suo lavoro. Lo hanno fatto le alte scuole di musica di Berna, Losanna e Lucerna e l’Università di Berna.

Il nuovo sito web comprende interviste, registrazioni sonore e cinematografiche, così come foto e articoli di giornale.

Giovane donna, seduta sui gradini piastrellati a fiori fuori da una porta d entrata turchese, sorride a qualcuno fuori campo
Sara Cantoreggi

A fine 2020, oltre 770’000 svizzeri vivevano all’estero. La trasmissione RSI ‘Albachiara’ ci porta sulle tracce di alcuni di loro.

Alcuni sono partiti per sempre. Altri solo per un po’ (salvo poi riapparire nella rubrica Espatriati a distanza di anni, poiché la vita raramente si attiene ai nostri piani, ma questa è un’altra storia).

Sara Cantoreggi -22 anni, di Cagiallo, bachelor in Farmacia all’università di Basilea- ha scelto il Ruanda, dove al momento sta vivendo un anno “sabbatico” prima di iscriversi al master, con uno stage nella divisione HIV, epatite e malattie infettive del Rwanda Biomedical Center di Kigali.

L’impegno di Sara per il Paese africano è però per sempre: insieme a sua madre, che nel 2006 vi trascorse un (primo) periodo di volontariato, ha fondato l’associazione Inzira, che aiuta bambini e giovani adulti bisognosi a costruire il proprio futuro attraverso un’istruzione di base e la formazione professionale.

  • L’intervistaCollegamento esterno a Sara, con una piccola gallery fotografica, sul sito della Radiotelevisione svizzera RSI (Rete Uno – Albachiara)
  • Il mini-sitoCollegamento esterno della rubrica Espatriati, per navigare tra tutte le interviste-ritratto realizzate in questi anni
  • Una panoramica per destinazioni e fasce d’età degli svizzeri all’estero (dati 2020, da tvsvizzera.it)

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