La televisione svizzera per l’Italia
Lara Gut-Behrami in piena azione a Cortina.

Oggi in Svizzera

Cari lettori,

vi scrivo da Lugano, dove il sole splende alto su un Ticino in festa per la vittoria di Lara Gut-Behrami ai mondiali di sci di Cortina. 

Per una volta non parleremo dunque di virus e pandemia nel nostro bollettino quotidiano anche se, naturalmente, è e resta anche in Svizzera il tema d'attualità principale.

Ecco allora gli altri temi di oggi. Buona lettura. Vi do appuntamento a domani.

Un uomo travestito da Sanders.
Keystone / Urs Flueeler

A Lucerna c’è chi ha voluto festeggiare l’inizio del carnevale nonostante il divieto.

A causa della pandemia, le autorità hanno annullato da tempo tutti gli eventi. In centro comunque alle 5 di mattina – l’ora in cui l’Urknall (il botto) dà di solito il via ai festeggiamenti – si è riunito in barba alle norme un centinaio di irriducibili, di cui una trentina in maschera. 

La polizia come promesso ha fatto rispettare strettamente il divieto di assembramento. 

Le forze dell’ordine hanno dapprima controllato l’identità dei presenti. Poi, verso le 5.30, hanno chiesto ai festaioli di tornare a casa. La maggior parte ha dato seguito a questo ordine dopo una breve conversazione. Non sono mancate le multe per i più riluttanti.

Lara Gut-Behrami in piena azione a Cortina.
Keystone / Expa/johann Groder

I mondiali di sci alpino di Cortina sono iniziati. E per la Svizzera arrivano le prime grandi soddisfazioni.

Il super G femminile è stato vinto dalla ticinese Lara Gut-Behrami: il tanto agognato oro mondiale, dopo due bronzi e tre argenti, è finalmente arrivato. Favoritissima alla vigilia, la ticinese non ha deluso le aspettative nella sua disciplina preferita, dando ulteriore prova della sua classe.

A rendere ancora più fantastica la giornata d’apertura della rassegna iridata per la Svizzera è stata Corinne Suter, che si è messa al collo un bellissimo argento, incoraggiante anche in ottica discesa.

Oggi era anche in programma il super G maschile: i risultati non sono stati incoraggianti come quelli femminili: nessuno svizzero è salito sul podio.

Poliziotti in tenuta s assalto davanti alla casa del forsennato di Bienne
Keystone / Lukas Lehmann

Peter Hans Kneubühl, che nel 2010 si è opposto allo sfratto con le armi, rimarrà in internamento.

Lo ha deciso il Tribunale cantonale bernese, confermando la sentenza di prima istanza. La Camera d’appello ha dunque respinto il ricorso di colui che è stato immediatamente soprannominato “il forsennato di Bienne”.

Nel 2010 Kneubühl aveva tenuto la città con il fiato sospeso per giorni. La sua casa doveva essere messa all’asta pubblicamente. Il giorno del previsto sfratto, l’8 settembre, Kneubühl si era trincerato in casa.

Nei giorni successivi, il pensionato aveva sparato diversi colpi d’arma da fuoco dall’abitazione ed aveva ferito gravemente un poliziotto alla testa. Era poi riuscito a fuggire. Le forze dell’ordine non sono riuscite a rintracciarlo fino al 17 settembre.

Sotto la cupola di Palazzo federale tutte le bandiera della Svizzear
© Keystone / Peter Klaunzer

Nell’amministrazione federale le lingue latine sono penalizzate, seppur involontariamente.

Lo dicono tre ricercatori che hanno appena pubblicato uno studio. I meno fortunati sono gli italofoni: se in teoria per legge è garantita la libera scelta della lingua di lavoro, nella realtà quotidiana, questo diritto è negato agli italofoni. 

Privilegiati per contro i tedescofoni che sono sovrarappresentati nei posti dirigenziali. Insomma, l’Amministrazione federale non è proprio uno specchio rappresentativo delle comunità linguistiche del Paese.

Il punto più nevralgico delle disuguaglianze è il processo di assunzione del personale. È lì che prende avvio quella che gli autori del libro definiscono l’autoalimentazione del circolo vizioso.


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