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Obama all’Onu: la forza non è la soluzione

Nel suo ultimo discorso all'Assemblea generale, il presidente USA ha parlato di guerra in Siria, migranti e rifugiati, globalizzazione

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La Siria, la questione di migranti e rifugiati e problemi e opportunità della globalizzazione. Sono solo alcuni degli argomenti toccati da Barack Obama nel suo ultimo discorso davanti all’Assemblea Generale dell’Onu. Un intervento nel quale ha voluto sottolineare l’importanza del dialogo, ma nel quale ha lanciato anche frecciate davvero poco diplomatiche.

Un bilancio di quanto fatto in questi anni- soprattutto in politica estera- come Presidente degli Stati Uniti. Un elenco dei traguardi raggiunti dalla Comunità internazionale, ma anche dei limiti che lasciano ancora molte questioni aperte. Nel suo ultimo discorso davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Barack Obama ha ricordato che gli Stati Uniti e altre potenze non possono risolvere da sole le sfide poste all’ordine mondiale.

“Il mondo è però troppo piccolo, siamo troppo interconnessi per lasciare spazio a questi vecchi modi di pensare.”

Vecchi modi di pensare come il settarismo religioso o etnico. Obama ha criticato anche il prosperare del nazionalismo e del populismo. Ideologie che, secondo Obama, avrebbero alimentato alcune delle crisi attuali.

“In Medio Oriente, parte del caos imperante è stato causato dal fatto che molti leader si sono sentiti legittimati non dai loro programmi, ma dalla supposta superiorità della loro setta, della loro casta, della loro famiglia e hanno represso l’opinione pubblica. Questo ha portato anche alla nascita di movimenti nefasti come l’Isis.”

Movimenti che vanno combattuti con le armi, anche se la più potente, in altre situazioni, resta la diplomazia.

“In un posto come la Siria, dove non è possibile ottenere qualcosa con una vittoria militare, dobbiamo cercare una soluzione diplomatica. La forza non è la soluzione. In un mondo dove gli imperi non esistono più, la Russia sta cercando di riguadagnare la gloria perduta tramite la forza.”

La soluzione resta invece il rispetto dei diritti umani: considerarsi tutti allo stesso livello, mettersi nei panni dell’altro è l’unico mezzo per superare i conflitti. Per questo Obama chiede di provare ad immaginarsi quello che provano i profughi siriani, coloro che fuggono dalle guerre e che hanno perso tutto perché il mondo può essere sicuro solo se ci si occupa di coloro che hanno bisogno, anche se è una politica che, a livello nazionale, può essere impopolare.

Obama all’ONU – Il commento, le considerazioni di Burkhalter

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