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Niente aumento delle imposte per sanare il debito da Covid

Sedie, tavolini e ombrelloni chiusi a causa del Covid.
La Confederazione ha speso quasi 30 miliardi per sostenere l'economia elvetica, così come la cultura e lo sport. Keystone / Salvatore Di Nolfi

I debiti contratti per arginare le ripercussioni della pandemia non verranno assorbiti  mediante aumenti delle imposte. Questo per compromettere il meno possibile la ripresa economica. Lo ha deciso il Consiglio federale, mantenendo così le promesse fatte al momento di stanziare miliardi a favore dell'economia elvetica.

Stando al messaggio governativo licenziato venerdì, grazie alle future eccedenze di finanziamento ordinarie di circa un miliardo di franchi all’anno (tali eccedenze sono dovute al fatto che normalmente le uscite messe a preventivo non sono interamente utilizzate) e facendo capo anche alle distribuzioni supplementari della Banca nazionale (BNS), il disavanzo potrà essere compensato entro 11-13 anni (data fissata: 2035).

Per il biennio 2020-2022, governo e parlamento hanno approvato provvedimenti di ampia portata contro il Covid-19 che hanno comportato un ulteriore indebitamento della Confederazione che deve essere compensato entro 6 anni, come stabilisce il principio del freno alle speseCollegamento esterno, (un meccanismo votato dal popolo, per il controllo delle uscite complessive della Confederazione: serve a evitare l’insorgenza di deficit cronici e, di conseguenza, un aumento del debito).

Alla fine dell’anno scorso, l’indebitamento straordinario ammontava a 20,3 miliardi di franchi; alla fine dell’anno in corso tale somma dovrebbe raggiungere l’importo di 25-30 miliardi. Tale disavanzo viene iscritto nel bilancio straordinario alla voce conto di ammortamento.

Non soffocare la ripresa

Il Consiglio federale aveva definito la strategia per ridurre l’indebitamento il 23 giugno 2021. Il debito dovrebbe essere ridotto senza ricorrere ad aumenti delle imposte o a programmi di risparmio, in modo tale da compromettere il meno possibile la ripresa economica dopo la crisi e garantire una politica finanziaria stabile.

Il governo intende tuttavia compensare integralmente il debito causato dall’epidemia. Questo per tre motivi. In primo luogo, la pandemia di coronavirus ha dimostrato quanto velocemente il debito possa aumentare e quanto sia importante avere un bilancio solido per poter adottare rapidamente provvedimenti di ampia portata.

Secondariamente, la solidità delle finanze pubbliche è un fattore di localizzazione fondamentale per molte imprese, che accresce la competitività della Svizzera.

In terzo luogo, la buona situazione politico-finanziaria esistente prima della pandemia deve essere ripristinata per poter affrontare al meglio eventuali sfide e crisi future. È probabile che soprattutto l’invecchiamento della popolazione e il cambiamento climatico graveranno a lungo termine sulle finanze pubbliche.

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