Un terzo dei dipendenti in Svizzera è sull’orlo dell’esaurimento
In Svizzera la percentuale di dipendenti costantemente sull'orlo dell'esaurimento è ai massimi storici: si parla di uno su tre. È quanto emerge dal "Barometro delle condizioni di lavoro", un'indagine condotta annualmente dal sindacato Travail.Suisse in collaborazione con la Scuola universitaria professionale di Berna.
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Keystone-ATS
L’associazione di categoria ha lanciato l’allarme: la percentuale di dipendenti altamente stressati è in costante aumento e l’esaurimento si sta diffondendo, il che significa che lo stress è diventato il problema più grande nel mondo del lavoro negli ultimi anni.
La stragrande maggioranza dei dipendenti, l’84,2%, risulta essere occasionalmente troppo stanca dopo il lavoro per occuparsi di questioni private o familiari; per più di uno su tre ciò accade spesso o molto spesso, condizione quantificata da Travail.Suisse come equivalente a un esaurimento permanente.
Per questo motivo, “la lotta allo stress deve diventare una priorità politica assoluta”, ha enfatizzato la vicepresidente del sindacato e consigliera nazionale, la verde vodese Léonore Porchet.
>>Anche se cala la paura di perdere l’impiego, aumenta lo stress sul posto di lavoro in Svizzera. È quanto indica il “Barometro delle condizioni di lavoro 2023” :
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Travail.SuisseCollegamento esterno ha attirato l’attenzione anche sulla situazione dei dipendenti con problemi di salute: secondo il barometro, una persona su tre è affetta da disturbi e circa la metà si sente limitata nel lavoro.
Colpisce il fatto che, anche tra i dipendenti che lamentano gravi disturbi, più di due terzi non hanno avuto un adattamento dei propri compiti o del luogo di lavoro, sottolinea il sindacato. Di conseguenza, queste persone valutano la qualità delle condizioni di lavoro in modo costantemente peggiore rispetto ai loro colleghi sani.
Più sostegno alla formazione continua
Per contro – è stato sottolineato davanti alla stampa – si registrano sviluppi positivi nell’ambito della formazione continua, con un maggiore impegno da parte dei datori di lavoro nel promuovere la formazione continua, anche se con grandi differenze a seconda delle dimensioni dell’azienda e del livello di occupazione dei dipendenti.
Secondo Travail.Suisse, tuttavia, la percentuale di copertura dei costi da parte dei datori di lavoro non è cambiata: quasi la metà dei dipendenti non riceve alcun sostegno finanziario, o lo riceve solo in parte, per i propri sforzi formativi.
“È necessaria un’ulteriore campagna in favore della di formazione e il sostegno ai costi diretti e indiretti deve essere ampliato”, ha detto Adrian Wüthrich, presidente di Travail.Suisse.
Il sondaggio, ha indicato il sindacato, è stato effettuato diversi mesi fa. Per realizzarlo sono stati sollecitati circa 1400 impiegati rappresentativi del mercato del lavoro elvetico e provenienti da tutte le regioni.
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