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Il Veneto alle prese con la “febbre del Nilo”

Zanzare.
Il West Nile Virus è stato isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile. Le punture di zanaare sono il principale mezzo di trasmissione all'uomo. Keystone / Centers For Disease Control / Ha

In Veneto crescono i casi della cosidetta "febbre del Nilo". 49 quelli accertati in poco più di 20 giorni e una persona anziana è deceduta a Venezia. Si tratta di una malattia endemica anche in Europa che si trasmette tramite la puntura delle zanzare.

Quest’anno la circolazione del virus “West Nile” trasmesso dalla zanzara “è iniziata più precocemente rispetto agli anni precedenti” e “il numero dei casi a oggi è più alto”. Lo spiega Concetta Castilletti, coordinatore del Gruppo di Lavoro sulle Infezioni Virali Emergenti dell’Associazione Microbiologi Clinici Italiani (Amcli).

Proprio per questa emergenza, mercoledì è stata emessa un’ordinanza del Comune di Padova con cui si dispone una disinfestazione straordinaria nelle due zone della città dove, nei giorni scorsi, sono stati rilevati due casi di contagio da virus West Nile, trasmesso con la puntura della zanzara comune.

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Cos’è la Febbre del Nilo?

La febbre del Nilo è provocata da un virus che ha come serbatoi uccelli e zanzare, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Il West Nile Virus fa parte ella famiglia dei Flaviviridae ed è stato isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile. È diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Ma negli ultimi anni sta circolando anche in Italia, soprattutto al Nord.

La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, sfoghi cutanei. I sintomi più  gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette, in genere anziani o soggetti debilitati, e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma.

La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli. Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit immunitari. Non esiste un vaccino per la febbre West Nile. Ve ne sono allo studio, ma per il momento la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di
zanzare.

Tra i consigli: “evitare ristagni d’acqua, introdurre pesci nelle fontane così da poterle bonificare, chiudere recipienti che non possono essere spostati, tagliare spesso l’erba” e “ridurre la probabilità di essere punti dalle zanzare” usando repellenti. 

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