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Credit Suisse, razzismo come ragione della partenza di Thiam?

La tesi del New York Times è che, se Thiam fosse stato bianco, sarebbe probabilmente ancora alla guida della banca. © Keystone / Ennio Leanza

L'ex Ceo di credit suisse, Tidjane Thiam, è tornato al centro del dibattito in Svizzera dopo la pubblicazione domenica di un articolo del New York Times che sostiene che il razzismo abbia avuto un ruolo centrale nella partenza del top manager dalla banca.

Questo contenuto è stato pubblicato il 07 ottobre 2020 - 13:08

Sono passati più di sei mesi da quando l'allora CEO di Credit Suisse Tidjane Thiam ha rassegnato le dimissioni sull'onda di uno scandalo legato al pedinamento del responsabile della gestione patrimoniale della banca, Iqbal Khan, dopo che questi aveva annunciato il passaggio alla concorrente UBS.

Tuttavia, secondo il New York Times (NYT), ad avere un ruolo nella partenza dell'unico CEO nero ai più alti livelli del mondo bancario (e sotto la cui guida "Credit Suisse ha migliorato il proprio business in modo sostanziale")  è stato l'ambiente razzista in cui il top manager di origini ivoriane si è ritrovato.

"Che sia chiamato razzismo, xenofobia o qualche altra forma di intolleranza, è chiaro che Thiam non ha mai smesso di essere visto in Svizzera come qualcuno che non era al suo posto", scrive il NYT in un articoloLink esterno in cui sono citati diversi episodi di discriminazione di cui l'uomo sarebbe stato vittima. La testata statunitense sottolinea anche che la stampa elvetica, e in particolare quella di Zurigo, lo dipingeva "come non sufficientemente svizzero", criticandolo, ad esempio, per esternare la sua ricchezza.

Il NYT cita in particolare l'episodio della festa per i 60 anni del presidente di Credit Suisse Urs Rohner, episodio per cui l'istituto bancario si è scusato martedì.

Durante il party è stato fatto salire sul palco un artista nero vestito da inserviente. Thiam era allora uscito dalla stanza abbandonando l'evento. Tornato dopo un po' di tempo ha ritrovato i colleghi e amici di Rohner mentre ballavano sul palco con parrucche afro.

Un altro esempio raccontato dalle fonti intervistate è quello dei doganieri che chiesero il passaporto a Thiam nonostante questi viaggiasse all'interno della Svizzera, tra Ginevra e Zurigo.

Diversi episodi che, secondo il NYT, avvalorano una tesi: se Thiam fosse stato bianco, avrebbe avuto molte più probabilità di superare indenne lo scandalo dei pedinamenti e si troverebbe ancora al suo posto.

Esagerazioni, secondo il quotidiano zurighese Tages AnzeigerLink esterno, il quale sottolinea che le critiche nei confronti di Thiam non hanno niente a che vedere con il colore della pelle e che gli episodi citati "non sono espressione di un razzismo generalizzato in Svizzera".

Il servizio del Telegiornale:

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tvsvizzera.it/Zz con RSI (TG del 07.10.2020)

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