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Parchi dell’Insubria all’insegna del turismo unificato

sentiero in sasso
Centinaia di chilometri di percorsi per scoprire natura e cultura della regione insubrica. Qui il sentiero Salvatore Furia a Masciago Primo insubriparks

È stato presentato negli scorsi giorni il progetto Insubriparks che punta a collegare e far conoscere i parchi della regione insubrica.

Cos’hanno in comune il parco delle Gole della Breggia, il parco del Penz, il parco Pineta, il parco Spina Verde e Campo dei Fiori? Per ora il fatto di essere dei parchi, ma presto saranno collegati tra di loro fisicamente e virtualmente grazie al progetto InsubriparksCollegamento esterno. Questa iniziativa interregionale, frutto dei programmi di cooperazione Interreg dell’UE, coinvolge anche la Svizzera (il  Mendrisiotto in particolare) e ha visto la luce prima della pandemia.

Pandemia che ha, sì, rallentato i lavori, ma che ha anche rivelato un cambiamento nelle abitudini delle persone. Spiega Giorgio Casati, presidente del Parco regionale Spina Verde: “Il modo di fruire del tempo libero sta mutando. La frequentazione delle aree verdi da parte dei cittadini è cresciuta esponenzialmente”.

I progetti Interreg come questo hanno lo scopo di rafforzare i rapporti transfrontalieri e risolvere problematiche comuni, ma anche appianare le differenze esistenti. Se i parchi italiani si estendono su grandi superfici, non è così per quelli elvetici: differenze fisiche che comportano anche differenze gestionali nell’ambito di legislature di Stati e regioni diversi. Insubriparks vuole creare delle sinergie di gestione delle risorse culturali e naturali della regione insubrica, portando alla collaborazione tra le provincie di Como e Varese e il comune di Chiasso per dar vita a un unico “territorio dei Parchi insubrici”. Oltre a collegare questi spazi tra loro, Insubriparks punta ad amplificare l’offerta di esperienze legate alle aree verdi: sentieri didattici, musei, attività sportive, laboratori e anche un planetario.

illustrazione di una villa e di isole

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Tecnologia al servizio del turismo

La valorizzazione di tutti questi progetti passa anche dalla tecnologia e Insubriparks ha trovato dei partner al Politecnico di Milano e alla Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI) di Mendrisio. Grazie al lavoro di questi esperti, vedrà la luce, oltre al sito web completo, anche un’app, che permetterà agli utenti di consultare gli itinerari (geolocalizzati) e le mappe interattive, come pure di segnalare in diretta eventuali problematiche incontrate sul territorio. Un modo per rendere i cittadini protagonisti delle aree protette.

La tecnologia ha permesso, sin dall’inizio, anche di capire i punti d’interesse preferiti da chi frequenta il territorio. Inizialmente ne sono stati scelti 420. In seguito, analizzando anche i social media (tag e geolocalizzazioni delle fotografie pubblicate) questo numero è stato ridotto a 124. Non solo i preferiti dagli utenti, ma anche quelli più o meno facilmente raggiungibili. Dei 420 iniziali, infatti, facevano parte luoghi – come alcuni punti panoramici, per esempio – impossibili da raggiungere facilmente.

Un progetto milionario

Insubriparks ha a disposizione 1’579’000 euro per la parte italiana e 440’000 euro per quella svizzera: una somma che dovrà essere usata entro luglio 2022 (è prevista una proroga di tre mesi a causa dei ritardi causati dalla pandemia). L’obiettivo non è solo di mettere in valore il territorio, integrando beni culturali e paesaggistici, ma anche quello di rinforzare le ricadute economiche e il turismo da entrambe le parti della frontiera. Un turismo che si vuole sempre più verde, eco-friendly e slow, spiega la Project Manager Jessica Anais Savoia. Si vuole così andare nella direzione delle esigenze di un’utenza sempre più sensibile a queste tematiche.

I dettagli di Insubriparks

Si tratta di un partenariato formato dal parco regionale Spina VerdeCollegamento esterno (capofila per parte italiana), parco regionale Campo dei FioriCollegamento esterno, parco regionale della Pineta di Appiano Gentile e TradateCollegamento esterno, Associazione Pro Val Mulini OnlusCollegamento esterno, Politecnico di Milano (Polo di Como), SUPSI (capofila per parte svizzera), Mendrisiotto turismo, Comune di Chiasso per il parco del PenzCollegamento esterno, Fondazione Parco delle Gole della BreggiaCollegamento esterno.

Parco Regionale Spina Verde

panorama
La vista dal Castello Baradello insubriparks

Sorgente primaria di biodiversità (al suo interno è presente il 40% delle specie censite sull’intero territorio della provincia di Como) e un vero e proprio museo all’aperto: lungo gli 80 chilometri di sentieri è possibile osservare siti archeologici dell’era protostorica, monumentali resti medioevali, la Torre del Baradello e trincee della Prima Guerra Mondiale.

Parco Regionale Campo dei Fiori

sentiero in bosco
Sentiero riserva di Gana occhio del frate insubriparks

Comprende due importanti massicci, il Campo dei Fiori e la Martica. La particolare collocazione geografica e le caratteristiche geologiche hanno favorito l’instaurarsi di una vegetazione molto varia. Rilevanti le presenze storico-architettoniche, come il complesso del Sacro Monte (Patrimonio dell’UNESCO), il Grande Albergo, le ville Liberty, la Badia di Ganna e la Rocca di Orino.

Parco Pineta

Il nuovo planetario
insubriparks

Rappresenta un esempio unico di Pineta pedemontana (circa 48 km quadrati) a ridosso della più grande pianura dell’Europa occidentale. Si tratta della più grande e fitta distesa arborea della zona. Questa sua caratteristica la rende ricca di specie animali tipicamente forestali.

Parco delle Gole della Breggia

interno di un tunnel sotterraneo
Galleria Gole della Breggia insubriparks

Si tratta di un gioiello naturalistico e geologico da un punto di vista scientifico: gli affioramenti geologici documentano quasi ininterrottamente gli avvenimenti geologici succedutisi nell’arco di circa 100 milioni di anni, fra il Giurassico e il Terziario. In particolare la sezione fra il Giurassico e il Cretaceo, è unica per completezza nel suo genere in tutto l’arco alpino e costituisce un documento di notevole interesse scientifico a livello mondiale. Da un altro punto di vista si caratterizza come un’area ad alta fruizione turistico ricreativa in un contesto fortemente abitato e urbanizzato. Il Comune di Chiasso lavora da tempo nella conversione e nella valorizzazione boschiva della collina del Parco del Penz, tanto da connotare la stessa come un vero e proprio Parco. A livello geografico e strutturale, inoltre, è in continuità fisica e geografica con il Parco Regionale Spina Verde sul lato lombardo.

Alcune cifre

  • oltre 50 siti archeologici
  • oltre 50 siti di valenza architettonica (civile, sacra, militare)
  • oltre 10 siti storico-medioevali
  • oltre 50 punti panoramici 
  • oltre 30 siti di valenza geologica
  • oltre 300 km d’itinerari

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