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In Svizzera 7,4 miliardi di franchi della Banca centrale russa

Banca centrale russa
Dal 25 marzo 2022 sono vietate tutte le transazioni relative alla gestione delle riserve e delle attività della Banca Centrale della Federazione Russa. Keystone / Maxim Shipenkov

L'importo totale delle riserve e dei valori patrimoniali della Banca centrale della Federazione russa depositati in Svizzera ammontano a 7,4 miliardi di franchi.

Il Governo ne è stato informato mercoledì dal Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca, che il 29 marzo ha deciso di sottoporre tali averi all’obbligo di notifica, si legge in un comunicatoCollegamento esterno.

Le persone, le organizzazioni e gli organismi che detengono o controllano riserve e valori patrimoniali della Banca centrale della Federazione Russa, o per i quali agiscono da controparte, erano tenute a notificarlo alla Segreteria di Stato dell’economia entro il 12 aprile 2023. In base alle sanzioni prese da Bruxelles nei confronti della Russia, l’obbligo di notifica si applica anche nell’UE, precisa la nota.

+ Sanzioni contro la Russia: i Paesi del G7 bacchettano la Svizzera

Dal 25 marzo scorso è vietata qualsiasi transazione relativa alla gestione di riserve e di valori patrimoniali della Banca centrale russa. Pertanto, i valori patrimoniali di quest’ultima sono considerati beni immobili.

L’importo dei valori patrimoniali immobili deve essere distinto dalla somma di averi e valori patrimoniali bloccati in Svizzera (7,5 miliardi di franchi). Questi ultimi sono posseduti o controllati da persone, imprese od organizzazioni sottoposte a sanzioni e sottostanno al blocco degli averi secondo l’articolo 15 dell’ordinanza che istituisce provvedimenti in relazione alla situazione in Ucraina. Questa somma rappresenta circa un terzo del totale dei fondi congelati nell’UE.

Nell’UE si sta discutendo se i valori patrimoniali della Banca centrale della Federazione Russa vadano utilizzati a scopo di investimento e se i relativi proventi debbano essere destinati alla ricostruzione dell’Ucraina. La Svizzera segue da vicino queste discussioni, specifica il comunicato.

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