La televisione svizzera per l’Italia

Quel viaggio di 45 anni fa sulle tracce di Heidi

Stanza museale arredata con elementi e pannelli colorati; disegni esposti alle pareti; cartonato di Heidi in primo piano
Interno della mostra. Museo nazionale svizzero.

Per i 45 anni dal debutto televisivo, il Museo nazionale svizzero di Zurigo dedica una mostra al cartone animato di Heidi. La serie tv giapponese del 1974 è per tanti la sola, vera incarnazione dell'orfanella cresciuta col nonno sulle montagne svizzere, nata dalla penna della scrittrice Johanna Spyri. Non a caso, porta le firme dei maestri degli anime.

Benché si intitoli ‘Heidi in Giappone’, l’esposizioneCollegamento esterno documenta soprattutto un viaggio inverso: quello che intrapresero quattro tra disegnatori e autori di ‘Heidi, la ragazza delle Alpi’ nei Grigioni, per poter osservare luoghi e persone della regione in cui è ambientato il racconto e cercare di riprodurre fedelmente come potevano essere nel XIX secolo.

Tra loro, c’erano il compianto Isao Takahata, regista, e Hayao Miyazaki, che disegnò proprio le scene e gli ambienti della serie in 52 puntate.

Il loro impegno fu particolarmente importante perché “questo cartone animato è diventato una finestra attraverso la quale la Svizzera si è fatta conoscere nel mondo, non solo in Giappone”, spiega il curatore Hans Bjarne Thomsen.

Schizzo a matita del primo piano di due caprette
Layout per la serie di cartoni animati giapponesi “Heidi, la ragazza delle Alpi” trasmessa per la prima volta nel 1974. Yoichi Kotabe

+ La mostra è apertaCollegamento esterno fino al 13 ottobre 2019

La serie televisiva ebbe anche dei detrattori, che la consideravano kitsch. Forse non è un caso che non fu mai trasmessa nella Confederazione, anche se parte dei bambini svizzeri poté vederla grazie alle edizioni tedesca, francese e italiana (quest’ultima fu diffusa dalla Rai nel 1978).

A Zurigo, in questi giorni, c’era anche uno dei quattro giapponesi che nel 1973 visitarono Maienfeld e dintorni. È Yoichi Kotabe, fumettista e animatore che diede un volto ad Heidi, senza neppure immaginare quanto sarebbe diventato iconico. 

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“Per noi era importante fare un buon prodotto”, conferma il produttore Junzo Nakajima, “ci siamo impegnati moltissimo nel lavoro di ricerca preliminare, senza pensare ad un eventuale successo”.

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