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Il metaverso che da Lugano conquista il mondo

Il logo di The Nemesis su una strada di New York.
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Si chiama The Nemesis, è un metaverso italo-svizzero. Nella classifica mondiale è il secondo per importanza. L’avventura virtuale alla conquista del mondo reale è iniziata nel 2018 da Lugano. Partita con il piede giusto, la società ha da subito iniziato a fare guadagni. Ora Nemesis è pronto a fare un ulteriore balzo in avanti per non farsi sopraffare dall’entrata nel business del metaverso di potenze mondiali come Apple e Meta.

Metaverso. Una parola con la quale dovremo prima o poi confrontarci tutti. Come è stato il caso con i social media. Presto o tardi dovremo anche viverlo. È inevitabile. Il termine è in uso da anni anche se non è ancora entrato nel vocabolario quotidiano, ma è solo una questione di tempo.

Il metaverso è una parola composta: “meta” che sta per “oltre” e “verso” che è la contrazione di “universo”. Il metaverso, dunque, è sempre stato pensato come un luogo virtuale tridimensionale, connesso, cui si ha accesso tramite smartphone, tablet o pc attraverso un browser. O ancora con un visore per la realtà aumentata. 

Nel metaverso si entra con un proprio personaggio – detto avatar (nell’induismo, l’incarnazione di una divinità, nel mondo digitale la rappresentazione grafica e virtuale di un visitatore di sito web) – e gli utenti possono interagire tra loro muovendosi dentro a uno spazio virtuale quasi fosse il mondo reale. Attenzione però, non è un “videogame”.

In questo spazio oltre l’universo, a dipendenza del metaverso, si possono vivere infinite esperienze. E noi siamo entrati in Nemesis, il secondo metaverso al mondo per importanza, nato a Lugano.

Da Lugano verso il mondo

NemesisCollegamento esterno è nato a Lugano nel 2018, sebbene per stessa ammissione del suo fondatore e CEO, l’italiano Alessandro De Grandi, le basi sono state messe alcuni anni prima. Lugano, spiega ancora De Grandi, perché “in Svizzera esiste la FINMA (Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari, ndr.), l’ente regolatore che gestisce anche tutti i temi legati alla blockchain, tecnologia sulla quale si regge il metaverso. In Italia in questo ambito non ci sono ancora regole certe”.

Ma questo non è il solo motivo: “Da italiano è brutto da dire – ammette De Grandi – ma quello italiano è un mercato molto piccolo e noi abbiamo bisogno di un respiro internazionale, di investitori internazionali”.

Nemesis ha attirato da subito migliaia di utenti. Tanto che il progetto ha generato sin dall’inizio guadagni. “Nemesis – spiega Alessandro De Grandi – ha avuto un approccio totalmente diverso rispetto a tutti gli altri concorrenti: normalmente hai un’idea, la presenti, crei un bacino di investitori che finanziano l’idea e pian piano costruisci il progetto. Noi siamo partiti con un progetto che già funzionava. Si trattava di portare il più velocemente possibile Nemesis a reddito”. Cosa poi riuscita.

Ma come si fanno “i soldi” con il metaverso? “Ci sono diversi modi – racconta ancora Alessandro De Grandi –, il primo è quello di creare per dei marchi delle esperienze, ovvero farli essere presenti nel metaverso. Si tratta di un nuovo sistema di comunicare. L’altra grossa fonte di entrate sono le microtransazioni, quei piccoli acquisti fatti direttamente nella piattaforma per comprare ad esempio un avatar, un biglietto di accesso per un evento o altro ancora”.

Gioco o altro?

Per dei profani il metaverso sembra essere soprattutto un gioco. “No – ci risponde Alessandro De Grandi – o almeno non solo. Per me il metaverso è soprattutto esperienza. Una condivisione con altre persone di esperienze nel mondo virtuale e nel mondo reale”.

De Grandi ci tiene a essere chiaro: “In questa prima fase è vero, è tanto ‘gamification’Collegamento esterno, ma il metaverso in generale è e sarà un’esperienza. E ciò che ci differenzia dagli altri metaversi è che già oggi Nemesis permette tutta una gamma di esperienze legate al mondo reale.

Partite di calcio, concerti, giochi

Entrare in Nemesis è semplice. Basta scaricare un’app se ci usa lo smartphone o semplicemente digitare sul proprio pc l’indirizzo “thenemesis.io”. Il tutto è gratuito. Una volta nel metaverso, è possibile partecipare a eventi reali.

“Siamo stati i primi a proporre una partita di calcio all’interno del metaverso – racconta De Grandi – si trattava di Milan-Fiorentina. L’idea è sempre la stessa, ovvero creare un’esperienza prima, durante e dopo l’evento”.  Di fatto gli utenti hanno potuto vivere esperienze condivise con altri utenti attraverso il loro avatar. “Durante la partita si possono rivedere i gol da angolature diverse, consultare le statistiche della partita, discutere con gli altri utenti… una vera esperienza, come essere allo stadio”.

Altro evento reale seguito da Nemesis sono stati i Gran Premi di F1 di Monza e di Montecarlo. “Nel caso di Montecarlo, abbiamo realizzato anche una ‘gamification’ dove di fatto gli utenti potevano correre con un’automobile sul circuito cittadino riprodotto. Inoltre, durante tutti e tre i giorni del Gran Premio c’erano diversi concerti live che gli utenti hanno potuto seguire all’interno del metaverso”.

Mondo virtuale e mondo reale

Parlando di concerti, Nemesis ha pure offerto la possibilità di assistere ai concerti di Marco Mengoni, l’ultimo vincitore del festival di Sanremo, e di Achille Lauro. Come nel mondo reale, bastava acquistare il biglietto ed eccovi immediatamente proiettati al concerto di San Siro… e gli utenti, oltre ad assistere all’evento musicale, hanno partecipato a un gioco. Il vincitore ha potuto accedere al cosiddetto “meet & great” con l’artista, incontrandolo, chattando e dialogando con lui.

Ciò che più importa a Nemesis, dunque al suo CEO Alessandro De Grandi, è quello di creare un collegamento tra i due mondi, non contrapporli. “L’obiettivo – dice De Grandi – è di avere un mondo virtuale e un mondo reale bilanciati”. Proprio per questo il metaverso si chiama Nemesis come la dea greca della giustizia e del bilanciamento. “Chiediamo agli utenti di avere una vita bilanciata, prendendo spunti dal mondo virtuale del metaverso ma anche tramite esperienze nel mondo reale”. 

Pronti per il futuro

Alessandro De Grandi ci ha accolti a Milano dove ha sede il centro di sviluppo. Dalla Svizzera vengono gestite la parte legale, le finanze e il marketing mentre dall’Albania arriva il supporto tecnico per gli utenti. Nemesis occupa oggi 43 persone. L’obiettivo entro la fine dell’anno è quello di raddoppiare il personale e trovare nuovi investitori. Anche perché Nemesis oggi funziona ma presto in questo business entreranno di prepotenza delle potenze mondiali come Apple e Meta. Un fatto inevitabile che Alessandro De Grandi sa e accetta: “È normale che succederà. Il nostro obiettivo ora è quello di farci trovare pronti per restare costantemente tra i metaversi più utilizzati al mondo”.


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