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Giorgia Meloni e i suoi ministri hanno prestato giuramento

persone sedute in una sala
Il passaggio di consegne tra il Governo Draghi e quello Meloni avverrà domani. Copyright 2022 The Associated Press. All Rights Reserved

La nuova presidente del Consiglio e i suoi 25 ministri, tra cui sei donne, hanno giurato sabato davanti al capo dello Stato. Domenica il passaggio di consegne e il primo Consiglio dei ministri.

“Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservare lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione”: uno dopo l’altro Giorgia Meloni e i membri della sua squadra si sono presentati sabato mattina al Quirinale davanti a Sergio Mattarella pronunciando la tradizionale formula rituale.

La neo-presidente del Consiglio è stata la prima a prestare giuramento, seguita dai vicepremier degli altri due partiti della sua coalizione, Matteo Salvini e Antonio Tajani.

“Ecco la squadra di Governo che, con orgoglio e senso di responsabilità, servirà l’Italia. Adesso subito al lavoro”, ha dichiarato Giorgia Meloni su twitter, postando una foto della nuova compagine governativa.

L’analisi del corrispondente della RSI a Roma Claudio Bustaffa:

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Dopo la cerimonia si sono succeduti i messaggi di congratulazione provenienti dalle principali cancellerie, a cominciare da quello dell’Unione europea, per bocca della presidente della Commissione. “Sono lieta di lavorare insieme al nuovo Governo in modo costruttivo per rispondere alle sfide che ci attendono”, ha scritto Ursula Von der Leyen.

Un nuovo Governo che, secondo molti osservatori, riflette da un lato il desiderio della leader di Fratelli d’Italia di rassicurare i partner occidentali, preoccupati per l’arrivo al potere dell’estrema destra, dall’altro cerca di soddisfare tutti gli alleati della coalizione.

La nomina dell’ex presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani a vicepremier è così stata subito accolta venerdì sera dal presidente del Partito Popolare Europeo, il tedesco Manfred Weber, come “garanzia di un’Italia europeista e atlantista”.

Un’altra garanzia data a Bruxelles è che Giancarlo Giorgetti, esponente dell’ala moderata della Lega, già ministro nel Governo uscente di Mario Draghi, erediterà il cruciale portafoglio dell’Economia.

Altri nomi destano invece qualche preoccupazione, ad esempio quello di Eugenia Roccella, nominata ministra della famiglia, della natalità e delle pari opportunità. La donna si è fatta conoscere per le sue posizioni molto a destra in materia di diritti civili, facendo campagna contro le unioni registrate per le coppie omosessuali, la fecondazione artificiale, il testamento biologico o l’eutanasia.

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Una squadra governativa, riassume il corrispondente a Roma dei giornali del gruppo svizzero TamediaCollegamento esterno, con “un po’ di moderazione e con un po’ di rumore”, ma che non riflette la promessa di un gabinetto di alto profilo fatta da Giorgia Meloni, poiché “è pieno di vecchie conoscenze dei precedenti Esecutivi di Silvio Berlusconi”.

L’opinione è condivisa dalla Neue Zürcher ZeitungCollegamento esterno, secondo cui l’auspicio della leader di Fratelli d’Italia di formare un Governo di tecnocrati esperti e di politici di comprovata esperienza “si è arenato sul terreno della realtà della sua coalizione; i suoi due partner erano interessati soprattutto ad assicurarsi il proprio potere e pretendevano ministeri importanti per i loro fedeli, senza curarsi troppo della loro competenza professionale”.

Un giudizio troppo severo quello della NZZ? Si potrà iniziare a tracciare una risposta solo quando il nuovo Esecutivo inizierà veramente a lavorare. Il primo appuntamento è per domenica, quando dopo il passaggio dei poteri tra Mario Draghi e Giorgia Meloni si terrà il primo Consiglio dei ministri.

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