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Falsi d’autore

I numeri da capogiro delle opere contraffatte e il ruolo degli insospettabili: gallerie e musei

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“C’è stato un aumento di oltre il 50% delle opere d’arte false sequestrate – quasi 1’700 – rispetto all’anno precedente. Se fossero state messe sul mercato avrebbero fruttato più di 420 milioni di euro”, così ai microfoni della RSI il capitano Luigi Spadari. Il comandante sezione elaborazione dati dei carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC), parla di un fenomeno preoccupante, difficile da contrastare, soprattutto nel caso dei pezzi moderni o contemporanei.

“Un’anfora etrusca o una statua romana possono essere sottoposte, ad esempio, all’esame del carbonio 14, ma la datazione radiometrica non funziona per verificare l’autenticità di oggetti che hanno meno di 100 anni”, spiega Spadari.

Il viso del capitano torna a illuminarsi quando cambia argomento e mostra l’App realizzata dai carabinieri. Permette di scoprire se l’opera che ci propongono è stata rubata e di fare intervenire il comando TPC; basta uno scatto dello smartphone. Quando gli occhi del capitano – allenati a seguire anche le tracce dei latitanti mafiosi – si socchiudono compiaciuti, a noi pare di sentire anche un altro click, quello delle manette. (GUARDA IL VIDEO CON L’INTERVISTA COMPLETA SOPRA IL TITOLO)

Per smascherare le contraffazioni serve il parere di esperti… onesti, ma spesso chi dovrebbe tutelare l’acquirente fa parte della rete dei trafficanti. “Il falso, contrariamente all’opinione comune, non è acquistato nel mercatino o in condizioni di ambiguità. Molto spesso le imitazioni vengono vendute nelle più importanti gallerie d’arte e nelle aste”, sottolinea il tenente colonnello Antonio Coppola, comandante del reparto operativo TPC. Un esempio per tutti. “Abbiamo arrestato perfino il presidente del Modigliani Institut Archives Légales Paris-Rome“, dice il comandante, mostrando alle nostre telecamere i disegni contraffatti dell’artista livornese, ognuno venduto a cifre superiori ai 30’000 franchi.

A questo punto del nostro viaggio sulle rotte delle opere d’arte che attraversano la Svizzera è giunto il momento di far parlare un falsario. La RSI ha trovato il più famoso ma, per ascoltare la sua storia, dobbiamo tornare a Lugano. In attesa della prossima puntata, possiamo anticiparvi che molti galleristi e critici d’arte non ascolteranno “il più onesto dei ladri” con piacere. Anche per via di una polemica su un certo ritratto, attribuito a Leonardo. Voi, invece, vi divertirete un sacco. Soprattutto scoprirete come rispondere a vostra moglie, quando tornerà alla carica per fare “quell’investimento sicuro” destinato a vivacizzare il salotto.

Massimiliano Angeli

Speciale arte in fuga

Al tema del traffico di arte tra l’Italia e la Svizzera – dossier curato da Massimiliano Angeli – dedichiamo nei prossimi giorni la quarta e ultima puntata (le due precedenti le trovate a lato):

4a puntata, Il falsario “sincero”
Sabato 11 aprile 2015
Ha iniziato a dipingere falsi per vendetta, oggi è uno degli artisti italiani più apprezzati del mondo e sono molti i vip che non lo denuncerebbero mai. Lui si definisce il più onesto dei ladri. Dopo aver visto l’intervista a Daniele Dondè, comincerete a osservare più attentamente anche i quadri dei musei.

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