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Coronavirus, chiusa la Lombardia e 11 province

Carabinieri presidiano l ingresso di una struttura sanitaria.
Carabinieri presidiano l'ingresso di una struttura sanitaria militare a Baggio (Milano) . Keystone / Mourad Balti Touati

Per fronteggiare l'impennata di contagi di coronavirus che si è registrata negli ultimi giorni in Italia il governo ha deciso di adottare misure drastiche.

La più importante, contenuta nel decreto atteso in serata (la bozza pubblicata sul sito di laRepubblicaCollegamento esterno), riguarda la Lombardia, la regione più colpita dall’epidemia, che sarà sottoposta al regime di zona rossa dall’8 marzo fino al 3 aprile in modo analogo a quanto avvenuto in queste due settimane in una decina di comuni del Lodigiano, in cui si è manifestato il primo focolaio.

Lo stesso vale per 11 province in Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Marche: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro, Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria.

Le misure nel dettaglio

Questo significa che gli ingressi e le uscite dalle aree interessate saranno consentiti solo per gravi motivi indifferibili: vale a dire per lavoro o esigenze di tipo familiare. 

Saranno chiuse scuole, palestre, piscine, impianti sciistici, musei, sale da gioco, pub e discoteche mentre potranno restare aperti i bar e i ristoranti, a condizione che venga garantito il rispetto della distanza minimo di un metro tra gli avventori.

Gli incontri di calcio si terranno a porte chiuse, come peraltro già previsto in precedenza mentre le cerimonie civili e religiose, tra cui i funerali, vengono sospese. L’accesso a negozi e mercati sarà contingentato.

Viene inoltre raccomandato in tutto il paese di limitare la mobilità
al di fuori dei propri luoghi di dimora abituale “ai casi strettamente necessari”.

Per chi trasgredirà al provvedimento sono previste sanzioni, identiche a quelle già adottate nelle zone rosse del Lodigiano, che possono arrivare fino a tre mesi di reclusione e 206 euro di ammenda.

Impennata dei contagi

Sul provvedimento, richiesto negli scorsi giorni dal governatore lombardo Attilio Fontana, ha sicuramente pesato l’evoluzione delle ultime 24 ore. Come ha riferito nel corso del pomeriggio la Protezione civile i contagi nella penisola sono saliti a 5’883, vale a dire 1’145 in più in un solo giorno. Tra di essi figura da sabato anche il segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti.

I decessi finora sono complessivamente 233 (ne sono stati conteggiati 36 in più rispetto a venerdì), i malati sono 5’061 mentre le guarigioni sono state 589 (+66). Sul picco di contagi il servizio del TG:

Contenuto esterno

Nel corso della notte il Consiglio dei ministri aveva varato già un pacchetto di provvedimenti in ambito sanitario e giudiziario, tra cui l’assunzione di 20’000 medici e infermieri, il potenziamento dei reparti di terapia intensiva e il rinvio dei processi non urgenti.

-Coronavirus, 20’000 assunzioni e processi rinviati

La progressione dell’epidemia

Intanto l’infezione continua a progredire a livello internazionale: gli infettati dal Convid-19 hanno infatti superato la cifra di 102’470. I decessi totali sono più di 3’490.

-L’evoluzione dei contagi aggiornati in tempo reale (Université Johns Hopkins)Collegamento esterno

In Svizzera i contagi sono 264, di cui 45 in Ticino (+12 in un giorno), che è il cantone più colpito dall’epidemia di coronavirus. L’unico decesso riguarda sempre la donna anziana degente all’ospedale di Losanna di cui si è avuto notizia giovedì.

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