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Ecco il nuovo Consiglio federale

Guy Parmelin appena eletto nuovo Consigliere federale keystone

L'Assemblea federale ha eletto il nuovo governo per i prossimi 4 anni. Eletto l'UDC vodese Guy Parmelin, nuovo rappresentante nell'esecutivo

Il dado è tratto. Il settimo consigliere federale è il 56enne del canton Vaud Guy Parmelin. Il nuovo membro di governo è stato eletto con 138 voti al terzo turno.

La carriera politica del vodese è decollata nel 1994, quando è entrato nel gran consiglio vodese fino al 2003. Dal 2000 al 2007 Parmelin è presidente dell’UDC cantonale. Membro del comitato per l’iniziativa contro l’immigrazione di massa, Guy Parmelin, nella scorsa legislatura è stato presidente della Commissioni della sicurezza sociale e della sanità. Agricoltura e assicurazioni sociali sono i suoi dossier preferiti.

Sposato con Caroline Parmelin, una comune passione per la musica. Per i detrattori, il nuovo consigliere federale “contadino” come è stato più volte definito, è come un vino che va bene per ogni pasto, un vino passpartout: blocheriano quanto basta, uomo del dialogo quanto serve. E forse qui sta il segreto della sua elezione.

Con l’elezione di Guy Parmelin la Romandia può vantare ben tre consiglieri federali su sette. Il Ticino dovrà ancora aspettare. Probabilmente ancora per molto tempo.

I bocciati

Thomas Aeschi non ce l’ha fatta keystone

Bocciato dunque il rappresentante del canton Zugo Thomas Aeschi (88 voti al terzo turno). Classe 1979, laureato in economia a San Gallo, master a Harward, studi in Malesia e Israele, ufficiale dell’esercito. Ha viaggiato molto e professionalmente si è occupato di consulenze a società multinazionali. Un uomo che, come pochi, unisce dunque l’affinità all’economia globalizzata al il conservatorismo targato UDC. La sua carriera politica è stata fulminea, eppure nel suo villaggio Baar, l’uomo Thomas Aeschi rimane uno sconosciuto. Ma a Berna si è fatto notare da subito per il suo attivismo: in quattro anni ha firmato 55 atti parlamentari e 82 interventi. Contro le tasse, contro l’avvicinamento all’Europa e contro la burocrazia.

Il ticinese Norma Gobbi keystone

Sconfitto anche il ticinese Norman Gobbi (11 voti al terzo turno). Non ce l’ha fatta il consigliere di stato ticinese a riportare un rappresentante del sud delle Alpi in seno all’esecutivo federale. L’ultimo consigliere federale ticinese è stato il PPD Flavio Cotti che si è dimesso nell’ormai lontano 1999. Norman Gobbi, sposato, con due figli, è laureato in scienze della comunicazione all’USI. Gobbi mastica “pane e politica” sin dall’adolescenza. A 18 anni – era il 1995 – aderisce alla Lega dei Ticinesi e l’anno successivo viene eletto in consiglio comunale a Quinto, il suo paese natale. È solo il primo passo. Ha appena compiuto 22 anni quando nel 1999 viene eletto in Gran Consiglio. Due anni dopo, nel 2010, l’ingresso in consiglio nazionale al posto del dimissionario Attilio Bignasca. Fa appena in tempo a familiarizzarsi con Berna che un nuovo successo lo riporta in Ticino: il 10 aprile 2011 la Lega trionfa e Gobbi viene eletto in Consiglio di Stato.

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