La televisione svizzera per l’Italia

Täsch, enclave portoghese nel cuore della Svizzera da cartolina

Ristorante con vista sul Cervino
Terzo Comune più visitato della Svizzera, Zermatt attira ogni anno visitatrici e visitatori da tutto il mondo. La forza lavoro impiegata nel settore turistico della località è in gran parte straniera, prevalentemente portoghese. Keystone / Jean-Christophe Bott

Adiacente alla rinomata stazione turistica vallesana di Zermatt, la piccola località di Täsch presenta la più alta percentuale di persone straniere in Svizzera. La comunità portoghese è maggioritaria da diversi anni e la sua cultura permea profondamente il villaggio.

A prima vista, pochi luoghi sembrano più tipicamente svizzeri di Täsch, con i suoi chalet tradizionali in legno, i sentieri escursionistici e la vicinanza diretta al Cervino – montagna talmente iconica per il Paese da essere stata a lungo raffigurata sulle confezioni di cioccolato Toblerone.

Il piccolo villaggio vallesano, situato in una valle a oltre 1’400 metri di altitudine, è noto per essere il principale punto d’accesso alla stazione di Zermatt, meta turistica di punta della Svizzera.Collegamento esterno

In altre parole, a Täsch si mette piede nella Svizzera da cartolina. Eppure, è forse uno dei luoghi dove è meno probabile incontrare persone che parlano il “Wallisertitsch”, il dialetto locale.

A Täsch, più di 6 abitanti su 10 non sono svizzeri

Il Comune ospita infatti la più alta proporzione di residenti stranieri del Paese. Su 1’366 persone che vi abitavano stabilmente nel 2023, 848 non avevano la cittadinanza svizzera, pari al 62%, secondo l’Ufficio federale di statistica (UST)Collegamento esterno. In totale, vi convivono quasi 40 nazionalità diverse.

In una nazione dove oltre un quarto della popolazione è straniera, non sorprende che alcune località registrino percentuali elevate di persone senza cittadinanza rossocrociata. Tuttavia, si contano sulle dita di due mani i Comuni che, come Täsch, accolgono più persone straniere che svizzere.

Contenuto esterno

Ciò che rende il villaggio di Täsch davvero unico in Svizzera è il fatto che la nazionalità predominante è straniera. Le cittadine e i cittadini portoghesi sono da anni più numerosi di chi possiede la nazionalità elvetica (rispettivamente 41% e 38% della popolazione del villaggio).

Oltre 255’000 portoghesi vivono in Svizzera, rendendola la terza nazionalità straniera più rappresentata nel Paese. Il Canton Vallese, in particolare la valle di Zermatt, è uno dei luoghi di insediamento preferiti.

Contenuto esterno

La forza lavoro straniera fa funzionare Zermatt

La spiegazione risiede proprio nel forte potere attrattivo di Zermatt. Terzo Comune più visitato della Svizzera, accoglie ogni anno turiste e turisti da tutto il mondo, e ha registrato nel 2024 1,6 milioni di pernottamentiCollegamento esterno alberghieri, distribuiti lungo tutto l’anno.

Serve molta manodopera per far girare una macchina turistica di tale portata, e la maggior parte è straniera – in prevalenza portoghese. Centinaia di lavoratrici e lavoratori immigrati occupano impieghi a basso salario nei settori dell’ospitalità e ristorazione (come mostra questo recente progetto fotograficoCollegamento esterno), della manutenzione e dei servizi di vario genere.

Una parte significativa della popolazione straniera risiede a Zermatt stessa. Tuttavia, la carenza di alloggi a prezzi accessibili e il fatto che la località è difficilmente raggiungibile (le automobili sono vietate) spingono molte persone che vi lavorano a preferire i villaggi vicini – Täsch, ma anche Randa o Saas-Fee.

Treno
Turiste e turisti utilizzano i treni-navetta Täsch-Zermatt al Matterhorn Terminal di Täsch (foto d’archivio). Keystone / Olivier Maire

La crisi economica ha incentivato l’immigrazione portoghese

La presenza della comunità portoghese nella regione di Zermatt risale agli anni Ottanta. All’epoca, questa manodopera spesso non qualificata emigrava per cercare lavoro nelle zone alpine turistiche.

All’inizio degli anni Duemila, l’entrata in vigore della libera circolazione delle persone ha favorito l’immigrazione in Svizzera di cittadine e cittadini di tutta l’Unione Europea, permettendo loro di stabilirsi in modo duraturo e di ricongiungersi con le famiglie.

Successivamente, la crisi economica degli anni 2010, che ha colpito duramente diversi Paesi dell’Europa meridionale, in particolare il Portogallo, ha intensificato il fenomeno. Da quando la situazione economica in Portogallo è migliorata, la crescita della popolazione portoghese a Täsch si è stabilizzata.

Contenuto esterno

Shock culturale

Nel pieno della crisi del 2012, mentre l’immigrazione portoghese a Täsch era in forte aumento, Swissinfo è stato uno dei primi media a raccontare lo shock culturale che ne è derivato, sia per il piccolo villaggio dell’Alto Vallese che per le persone appena arrivate.

Diversi media internazionali, tra cui la BBCCollegamento esterno e il quotidiano portoghese PúblicoCollegamento esterno, si sono poi interessati a questa enclave portoghese ai piedi del Cervino, dove si trovano baccalà e pastéis de nata nei negozi, e dove le messe vengono celebrate anche in portoghese.

“I portoghesi possono essere molto rumorosi”, dichiarava con ironia alla BBC la rappresentante della comunità lusofona del villaggio. “Le persone del posto vanno a dormire alle 21:00, persino alle 20:30, e non apprezzano molto che facciamo rumore fino alle 22:00. È qualcosa a cui dobbiamo abituarci.”

Da parte sua, un membro dell’esecutivo comunale di Täsch spiegava a Swissinfo che i rapporti erano buoni, ma che il basso livello di conoscenza del tedesco e la scarsa partecipazione della comunità portoghese alla vita locale rappresentavano i principali ostacoli. Precisava però di aver notato dei miglioramenti: “[Le persone portoghesi] investono qui, acquistano case o aprono piccoli negozi. Dimostrano di voler restare.”

>>> In questo reportage vi portiamo invece alla scoperta di Neuenhof, dove un abitante su otto ha il passaporto italiano:

Altri sviluppi
stazione di neuehof

Altri sviluppi

Qui Svizzera

Neuenhof, il villaggio degli italiani

Questo contenuto è stato pubblicato al Reportage dal villaggio della Svizzera tedesca e francese che vanta la più alta proporzione di italiani.

Di più Neuenhof, il villaggio degli italiani

Convivenza pacifica

In un altro reportageCollegamento esterno più recente della SRF (in tedesco), diverse persone residenti a Täsch osservano che svizzeri e stranieri vivono più fianco a fianco che insieme. “Non è più un unico villaggio unito”, lamenta un uomo intervistato dalla SRF, pur assicurando di non avere alcun problema con l’altra metà della popolazione.

La delegata all’integrazione Eva Jenni parla invece di una “convivenza pacifica”, dove “ognuno lascia in pace l’altro”.

Grazie alla sua politica d’integrazione, Täsch è regolarmente presentato come un laboratorio in materia di immigrazione e coesistenza. Le autorità locali hanno infatti adottato già diversi anni fa una serie di misure per favorire l’avvicinamento tra le comunità. Tra queste figurano un forte accento sull’insegnamento del tedesco a scuola, campagne informative e l’organizzazione di eventi interculturali.

Ma, sottolinea Eva Jenni, “non si può obbligare le persone a mescolarsi”. Le cittadine e i cittadini portoghesi di Täsch “non sentono davvero la pressione di doversi integrare”, spiega. La maggior parte proviene non solo dallo stesso Stato, ma anche dalla medesima regione, e ha molti familiari o conoscenti sul posto. I membri della comunità mantengono legami stretti e potrebbero tranquillamente vivere la quotidianità senza dover parlare tedesco.

Un villaggio rivitalizzato

Queste difficoltà sono però meno presenti nella seconda generazione, che in genere ha una maggiore padronanza della lingua e più contatti con le persone del posto.

D’altra parte, Täsch, la cui popolazione originaria diminuisce di anno in anno, è consapevole di ciò che deve all’immigrazione. “Se qui non ci fossero più stranieri, avremmo meno forza lavoro nel settore turistico. Le scuole chiuderebbero e il corpo docente perderebbe il proprio impiego. Ci sarebbero tutta una serie di problemi”, riassume una persona intervistata dalla SRF. “Si può rigirare la questione in tutti i modi, ma alla fine dobbiamo convivere.”

A cura di Samuel Jaberg.

Tradotto con il supporto dell’IA/Zz

Articoli più popolari

I più discussi

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR