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Settimana bianca, come risparmiare sulle piste da sci svizzere

Una pista del comprensorio di Flims-Laax-Falera nel Canton Grigioni.
Una pista del comprensorio di Flims-Laax-Falera nel Canton Grigioni. Keystone / Gian Ehrenzeller

Le vacanze sulla neve in Svizzera sono sempre più popolari, ma anche sempre più costose. Uno studio della Banca Cler e di BAK Economics rivela che il tempismo nella prenotazione è fondamentale per non svuotare il portafoglio. Dalle località più care come Zermatt, dove una famiglia spende per una settimana quasi 12’000 franchi, a quelle più economiche come Airolo (sotto i 3’400 franchi), ecco la guida completa per orientarsi e risparmiare.

L’inverno è alle porte e con esso la voglia di neve, di discese mozzafiato e di serate davanti al camino. Ma quanto costa oggi una settimana bianca in Svizzera? La risposta, secondo un nuovo studio della Banca Cler e di BAK EconomicsCollegamento esterno che ha considerato il periodo dal 14 al 21 febbraio 2026, è: dipende. Dipende da quando si prenota, da dove si va e da come ci si organizza. La buona notizia è che, con un po’ di pianificazione e qualche accorgimento, è ancora possibile godersi le Alpi svizzere senza dover accendere un mutuo. 

Prenotare in anticipo, la chiave del risparmio

Il fattore tempo è cruciale. Lo studio della Banca Cler è categorico: chi prenota in anticipo paga molto meno. L’analisi, che ha preso in considerazione 14 località sciistiche svizzere, mostra come l’offerta di alloggi si riduca drasticamente con l’avvicinarsi della stagione invernale, facendo lievitare i prezzi. A marzo la scelta è ancora ampia, ma a giugno l’offerta si è già dimezzata e a ottobre si riduce di un’altra metà. Di conseguenza, se a marzo chi prenotava per tempo  – sempre per la settimana dal 14 al 21 febbraio – si trovava di fronte a un aumento medio dei prezzi del 6% rispetto all’anno precedente, a ottobre il costo degli alloggi è aumentato in media del 16%. 

“Oggi più che mai, il momento della prenotazione determina il costo di una vacanza sulla neve”, afferma Samuel Meyer, CEO della Banca Cler. “Chi prenota in primavera non solo ha più scelta, ma paga anche molto meno nella maggior parte delle destinazioni rispetto a ottobre”. 

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Le famiglie e gli ospiti attenti ai prezzi sono coloro che traggono i maggiori vantaggi da una pianificazione anticipata. A marzo, ad esempio, un alloggio settimanale per famiglie a Zermatt costava circa 4’450 franchi, mentre a ottobre il prezzo medio saliva a 8’569 franchi. A Gstaad si passava da 3’360 a 6’154 franchi. Anche nelle destinazioni più economiche come Airolo, l’Aletsch Arena, Andermatt-Sedrun e Arosa-Lenzerheide, dove si possono ancora trovare appartamenti per famiglie a meno di 3’000 franchi prenotando a ottobre, la convenienza è maggiore per chi si muove prima. 

Ma vediamo nel dettaglio quali sono le voci di spesa che incidono maggiormente sul budget di una settimana bianca.

Alloggi, un divario enorme tra le località

Come abbiamo visto, il costo dell’alloggio è la variabile più significativa, capace di far oscillare il budget di migliaia di franchi. Le differenze tra le località sono enormi: Zermatt, Gstaad e St. Moritz si confermano le destinazioni più esclusive, dove un appartamento per una famiglia può superare gli 8’000 franchi a settimana. All’altro capo della classifica, Airolo, Adelboden-Lenk ed Engelberg-Titlis offrono soluzioni decisamente più abbordabili, con costi che possono scendere sotto i 3’000 franchi. 

Va da sé che la scelta di una destinazione come Zermatt, St. Moritz o Gstaad è una decisione consapevole. Chi opta per queste località non acquista solo una vacanza sulla neve, ma un’esperienza completa fatta di prestigio, servizi di lusso, ristorazione di alto livello e un’atmosfera internazionale. Il prezzo più elevato, quindi, non è una sorpresa, ma parte integrante di un pacchetto esclusivo che va ben oltre le piste da sci. 

Il servizio del TG 20.00 della RSI del 16 dicembre 2025:

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Ma la strategia più efficace, oltre alla prenotazione anticipata, è la flessibilità geografica. Scegliere alloggi in località vicine ai grandi comprensori, ma meno blasonate, può abbattere i costi in modo significativo. L’esempio citato nello studio è lampante: soggiornare a Saas-Grund invece che nella vicina e più cara Saas-Fee permette di accedere allo stesso comprensorio sciistico con un notevole risparmio sull’affitto. Lo stesso principio si applica a molte altre aree: cercare un appartamento in un villaggio della Val d’Hérens invece che a Verbier, o nelle valli laterali dell’Engadina invece che nel centro di St. Moritz. 

Infine, chi ha la possibilità di viaggiare al di fuori dei periodi di punta, come le vacanze scolastiche, può beneficiare di prezzi notevolmente più bassi. Purtroppo, come sottolinea lo studio, questa opzione non è realistica per la maggior parte delle famiglie. 

Una nota interessante riguarda le coppie che scelgono l’hotel a quattro stelle: per loro, lo studio prevede un calo dei prezzi del 7% per l’inverno 2026. Tuttavia, è importante contestualizzare questo dato: si tratta di una normalizzazione dopo il forte aumento registrato l’anno precedente. I costi strutturali per chi gestisce un albergo, come la carenza di personale qualificato e i prezzi di acquisto elevati, mantengono comunque il livello generale dei prezzi su standard alti. 

Skipass, prezzi in aumento, ma con eccezioni

Il costo complessivo dello sci (skipass, noleggio e scuola) è aumentato in media del 6%, ma è la voce skipass a registrare l’incremento maggiore, con un aumento medio del 10%. Tuttavia, alcune località come Davos-Klosters e Andermatt-Sedrun hanno deciso di mantenere i prezzi stabili, rappresentando un’eccezione in un mercato in crescita. 

Ma come orientarsi tra prezzi così diversi? La chiave è valutare il rapporto tra il costo e l’offerta del comprensorio. Un prezzo più alto spesso corrisponde a centinaia di chilometri di piste, impianti moderni e collegamenti internazionali. Ad esempio, uno skipass di otto giorni per una coppia a Zermatt costa circa 1’200 franchi, ma dà accesso a un comprensorio vastissimo e collegato con l’Italia. Per le famiglie, i comprensori più grandi come Flims-Laax-Falera (1’524 franchi) e Zermatt (1’500 franchi) rappresentano un investimento importante, giustificato da un’offerta di servizi e piste di altissimo livello. 

All’altro estremo, stazioni come Airolo – l’unica dove una famiglia di quattro persone può acquistare gli skipass settimanali per meno di 1’000 franchi – offrono un’esperienza più contenuta (circa 30 km di piste), ideale per chi non ha bisogno di un’area sciistica immensa o è alle prime armi. Località come Adelboden-Lenk ed Engelberg-Titlis si posizionano in una fascia intermedia, offrendo un buon compromesso tra dimensioni del comprensorio e costo dello sci e prezzo. 

Ecco quanto costano gli skipass giornalieri nelle località considerate:

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Noleggio e scuole di sci, costi stabili

Buone notizie sul fronte del noleggio dell’attrezzatura: i costi sono rimasti per lo più invariati rispetto all’anno precedente. Più complesso il discorso per le scuole di sci: le famiglie possono risparmiare prenotando in anticipo (sconti del 5-10% entro il 31 ottobre) e scegliendo le località con le tariffe più convenienti.  

Sebbene facciano tutte parte del sistema di formazione unificato delle Scuole Sci Svizzere (anche se in alcune località agiscono anche scuole private), le tariffe variano enormemente da una località all’altra. A St. Moritz e Zermatt i corsi settimanali per due bambini superano i 780 e i 1’110 franchi rispettivamente, mentre ad Airolo, Arosa-Lenzerheide, Davos-Klosters, Andermatt-Sedrun o Saas-Fee si trovano offerte a meno di 500 franchi. 

Ma perché queste differenze? I fattori sono molteplici. Il costo della vita della località: i salari dei maestri, gli affitti e i costi operativi sono molto più alti in destinazioni premium come St. Moritz o Gstaad. La questione della domanda e dell’offerta: nelle località più famose e frequentate da una clientela internazionale, la domanda di lezioni (soprattutto private e in lingue specifiche) è altissima, e questo fa lievitare i prezzi. 

Va considerato inoltre il livello di servizio e infrastrutture: le scuole più costose spesso offrono servizi aggiuntivi come aree dedicate ai bambini, impianti di risalita privati, classi con un numero ridotto di allievi e maestri con specializzazioni particolari (es. freeride, freestyle). In sintesi, anche per le scuole di sci vale la stessa regola: il prezzo è un indicatore del posizionamento e del livello di esclusività della località. 

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Sei consigli per una settimana bianca (quasi) low cost

Oltre a prenotare in anticipo, ci sono altri accorgimenti che possono aiutare a contenere le spese. Ecco sei consigli pratici: 

1.Scegliere destinazioni poco conosciute: La Svizzera offre oltre 250 stazioni sciistiche. Evitando i nomi più blasonati come Gstaad e St. Moritz, si possono scoprire piccole perle con prezzi decisamente più accessibili. Un esempio? Sarn-Heinzenberg nei Grigioni, con 20 km di piste e costi contenuti per famiglie e coppie. 

2.Prenotare online: Molte stazioni offrono tariffe agevolate per chi acquista gli skipass online. A Verbier, ad esempio, si può risparmiare oltre il 10%. 

3.Acquistare skipass plurigiornalieri: Se si ha intenzione di sciare per più giorni, conviene acquistare un pass settimanale o plurigiornaliero, che spesso costa meno della somma dei singoli giornalieri. A Bosco Gurin, in Ticino, un pass di cinque giorni consecutivi permette di risparmiare il costo di una giornaliera. 

4.Accorciare la giornata: Sciare è faticoso e non tutti riescono a sfruttare l’intera giornata sulle piste. Molte località offrono la possibilità di acquistare skipass pomeridiani a prezzi ridotti. 

5.Sfruttare gli skipass di rete (Verbundskipässe): Molte stazioni sciistiche sono integrate in reti nazionali o internazionali, offrendo skipass validi in più comprensori. Questi abbonamenti, spesso stagionali, possono essere molto convenienti per chi scia più di una settimana all’anno. Ad esempio, il Magic Pass, se acquistato in primavera, rende più economico sciare a Gstaad o Saas-Fee rispetto all’acquisto di un pass di 8 giorni. Per le famiglie, il Ticinopass ad Airolo o l’Alps Pass nella regione della Jungfrau per i bambini possono offrire un risparmio significativo. 

6.Valutare l’acquisto dell’attrezzatura: Il noleggio del materiale incide notevolmente sul budget. Se si prevede di sciare per più anni, l’acquisto di sci e scarponi può rivelarsi un investimento intelligente. Per i bambini, che crescono in fretta, si può optare per il mercato dell’usato, con ottime occasioni su piattaforme come Facebook Marketplace, Vinted o Ricardo. 

La parola d’ordine è pianificare

Nonostante l’aumento dei costi, la domanda per il turismo invernale in Svizzera rimane alta. Dopo i record della scorsa stagione, BAK Economics e l’industria si aspettano un’altra stagione forte, con circa il 40% delle imprese alpine che prevede un aumento delle vendite. Questo conferma che la settimana bianca in Svizzera rimane un’esperienza ambita, ma per evitare che lo sia anche per il portafoglio, la parola d’ordine è una sola: pianificare. Prenotare con largo anticipo, scegliere con cura la destinazione, sfruttare le offerte online e adottare qualche piccolo accorgimento possono fare la differenza. E permettere a tutti, o quasi, di continuare a sognare la neve. 

Per fornire un quadro dettagliato e rigoroso dei costi, lo studio della Banca Cler e di BAK Economics si è basato su una metodologia precisa. Ecco come è stata condotta l’analisi: 

•Periodo di riferimento: La settimana di vacanza presa in esame va dal 14 al 21 febbraio 2026, periodo che coincide con le vacanze sportive nella maggior parte dei cantoni svizzeri. 

•Raccolta dati: Le offerte analizzate sono quelle disponibili sulle piattaforme di prenotazione (come Airbnb e Booking) alla fine di ottobre 2025. Questi dati sono stati poi confrontati con quelli dell’anno precedente (vacanze dall’1 all’8 marzo 2025, rilevati a ottobre 2024) per monitorare l’evoluzione dei prezzi. 

•Località analizzate: Sono state prese in considerazione 14 diverse stazioni sciistiche, rappresentative dell’offerta turistica svizzera: St. Moritz, Davos-Klosters, Flims-Laax-Falera, Arosa-Lenzerheide, Andermatt-Sedrun, Engelberg-Titlis, Gstaad, la regione della Jungfrau, Adelboden-Lenk, Zermatt, l’Aletsch Arena, Verbier, Saas-Fee e Airolo. 

•Costi inclusi: L’analisi ha considerato i costi principali di una settimana bianca: skipass per 8 giorni, alloggio per 7 notti, noleggio di sci e scarponi, e tassa di soggiorno. Per il profilo “famiglia”, è stato aggiunto il costo di una scuola di sci di mezza giornata per 5 giorni per i due bambini. 

•Costi esclusi: Non sono stati presi in considerazione i costi variabili come vitto, divertimenti e spese di viaggio. 

•Profili di clientela: Per rendere l’analisi più realistica, sono stati definiti due profili di viaggiatori: 

•Una famiglia con due bambini (7 e 10 anni) che alloggia in un appartamento affittato tramite Airbnb. 

•Una coppia che soggiorna in un hotel a 4 stelle. 

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