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Il turismo dei ghiacciai in un futuro con meno ghiaccio

turisti ammirano un ghiacciaio dall'alto
Turisti e turiste ammirano il ghaicciaio dell'Aletsch, il più esteso delle Alpi. Keystone / Anthony Anex

Il cambiamento climatico mette a rischio il turismo dei ghiacciai. Come salvare questo settore vitale per le comunità locali? Un ricercatore dell'Università di Losanna suggerisce alcune strategie di adattamento.

I ghiacciai esercitano da secoli un fascino profondo sull’essere umano. Sono un’importante attrazione turistica e ogni anno richiamano milioni di persone sulle Alpi in Europa e in altre regioni del pianeta, dal Nord America alla Nuova Zelanda.

I ghiacciai sono una fonte di reddito per le comunità localiCollegamento esterno. Le stazioni sciistiche, gli hotel e le guide di montagna dipendono direttamente o indirettamente dalla presenza dei ghiacciai.

“Lo scioglimento dei ghiacciai non significa forzatamente la fine del turismo negli ambienti glaciali.”

Emmanuel Salim, esperto di turismo dei ghiacciai

In Svizzera, i ghiacciai hanno contribuito alla nascita del turismo alpino e favorito lo sviluppo degli impianti di risalita. La ferrovia della Jungfrau, inaugurata nel 1912, è stata costruita anche per rendere più accessibili i ghiacciai delle Alpi bernesi e vallesane.

I ghiacciai si stanno però sciogliendo a un ritmo sempre più accelerato a causa del cambiamento climatico. Molti potrebbero scomparire quasi completamente nei prossimi decenni, con ripercussioni per il turismo di montagna e nei territori glaciali. Questo è uno dei motivi per cui le Nazioni Unite hanno designato il 2025 come Anno internazionale di preservazione dei ghiacciai.

Il ritiro dei ghiacciai rende più difficile raggiungere i rifugi di montagna e le vette in alta quota. Lo scioglimento dei ghiacciai e del permafrost destabilizza i terreni su cui poggiano le funivie e altre infrastrutture turistiche. Attività quali l’alpinismo e la visita delle grotte di ghiaccio, come sul ghiacciaio del Rodano sulle Alpi svizzere, non saranno più possibili ovunque.

>> Il disgelo del permafrost ha ripercussioni negative sui rifugi alpini, gli impianti di risalita e le strutture di protezione dalle valanghe:

Tuttavia, il fascino di visitare i ghiacciai, o ciò che ne rimane, non scomparirà del tutto.

Sulla base di casi concreti in Svizzera e Francia, Emmanuel Salim, ricercatore associato all’Università di Losanna e autore di uno studio sul futuro del turismo dei ghiacciaiCollegamento esterno, intravvede tre possibili soluzioni per garantire la sopravvivenza del settore: il geoturismo, il turismo nero o dark tourism e la realtà virtuale.

“Lo scioglimento dei ghiacciai non significa forzatamente la fine del turismo negli ambienti glaciali”, afferma Salim a Swissinfo.

Accento sul valore scientifico del ghiacciaio

Il turismo dei ghiacciai si è a lungo concretato sull’attrattiva estetica degli ambienti glaciali, spiega Salim. La gente visita le Alpi, l’Islanda o i parchi nazionali montani degli Stati Uniti per ammirare, tra le varie cose, la bellezza naturale e la maestosità dei ghiacciai.

Emmanuel Salim
Emmanuel Salim è professore assistente di geografia all’Università di Tolosa, in Francia, e ricercatore associato all’Università di Losanna. Università di Losanna

I ghiacciai hanno però anche un valore scientifico ed educativo perché sono testimoni degli impatti del riscaldamento climatico. In quest’ottica, il ghiacciaio dell’Aletsch in Svizzera, il più grande dell’Europa continentale, è un caso interessante, secondo Salim.

La zona attorno all’Aletsch è un’importante destinazione per lo sci e altre attività invernali. In estate, migliaia di persone usano gli impianti di risalita per raggiungere i punti di osservazione panoramici del ghiacciaio.

Lo scioglimento riduce la bellezza estetica del ghiacciaio, ma al contempo ne accresce il significato scientifico, dice Salim. “Il ritiro dell’Aletsch lo rende un luogo ideale per osservare in modo diretto gli effetti del cambiamento climatico sul paesaggio. Questo scenario apre nuove opportunità per lo sviluppo del geoturismo”.

Geoturismo al ghiacciaio dell’Aletsch

Il geoturismo è una forma di turismo che valorizza le caratteristiche geologiche e geomorfologiche di un luogo. Aiuta visitatori e visitatrici a comprendere la storia della Terra e i processi naturali. Esempi di geoturismo nel mondo sono le esplorazioni del Gran Canyon negli Stati Uniti o le escursioni sull’Etna in Italia.

Il geoturismo rappresenta un approccio interessante anche nelle zone in cui i ghiacciai si stanno sciogliendo, secondo Salim. Sul sito dell’Aletsch, patrimonio mondiale dell’UNESCO, l’associazione ambientalista Pro Natura propone già da anni dei tour per scoprire le caratteristiche glaciologiche, geologiche e la biodiversità locale. Applicazioni per cellulari, opuscoli e sentieri educativi sensibilizzano sugli effetti dell’aumento delle temperature.

“Lo sviluppo del geoturismo può essere una strategia efficace per staccarsi dalla risorsa principale, cioè il ghiacciaio, e garantire l’interesse turistico anche quando il ghiaccio sarà scomparso”, dice Salim.

un'escursionista cammina accanto a un ghiacciaio
Il ghiacciaio dell’Aletsch, in Svizzera, potrebbe attirare un turismo interessato alle caratteristiche geologiche di questa zona patrimonio mondiale dell’UNESCO. Keystone / Anthony Anex

Turismo nero alla Mer de Glace

Il secondo approccio prevede lo sviluppo di un turismo post-glaciale. Questa prospettiva, sostiene Salim, potrebbe essere applicata al ghiacciaio della Mer de Glace, il più visitato in Francia con circa 450’000 persone nel 2024. Il ghiacciaio potrebbe non essere più visibile dal punto di osservazione di Montenvers, sopra sopra la località alpina di Chamonix, a partire dal 2050.

Dai sondaggiCollegamento esterno che il ricercatore ha condotto tra turisti e turiste alla Mer de Glace emerge che la motivazione principale è vedere il ghiacciaio prima che scompaia. Molte persone esprimono però anche il desiderio di comprendere meglio il cambiamento climatico e il suo impatto sull’evoluzione del ghiacciaio.

“Queste motivazioni sono spesso associate al concetto di turismo nero”, spiega Salim. Questa forma di turismo (“dark tourism”) prevede la visita di luoghi associati a disastri naturali o eventi tragici. Tra le destinazioni più note ci sono il campo di concentramento di Auschwitz in Polonia e la centrale nucleare di Chernobyl in Ucraina.

Nel caso della Mer de Glace e di altri siti glaciali, la transizione dal turismo “dell’ultima possibilità” al turismo nero potrebbe permettere agli operatori del settore di promuovere un nuovo tipo di esperienza. Le regioni in precedenza ricoperte dal ghiaccio diventerebbero dei luoghi per commemorare i ghiacciai – come già avvenuto per il ghiacciaio dell’Okjokull in Islanda e quello del Pizol in Svizzera – e riflettere sulle conseguenze della “catastrofe climatica” originata dall’essere umano.

“Con questa transizione verso il turismo nero, l’accento non è più sul ghiacciaio in sé, ma sull’impatto dell’essere umano sull’ambiente”, dice Salim.

turisti su una piattaforma panoramica da cui si ammira un ghiacciaio
Vista sul ghiacciaio della Mer de Glace, in Francia, dalla piattaforma panoramnica di Montenvers. Keystone

Realtà virtuale sul ghiacciaio del Morteratsch

C’è poi il ricorso alle nuove tecnologie. La realtà virtuale consente di ricostruire i ghiacciai scomparsi e di visualizzare l’evoluzione futura di quelli esistenti. In questo scenario, l’attrazione non è più il ghiacciaio fisico, ma una sua rappresentazione virtuale.

Un’esperienza di questo tipo è già possibile per il ghiacciaio del MorteratschCollegamento esterno, in Svizzera. Presso il centro visitatori alla stazione a valle della funivia Diavolezza il pubblico può seguire con degli occhiali di realtà virtuale la storia del ghiacciaio e di tutta la zona dal 1875, e osservare le proiezioni per il 2100.

Pochi studi hanno analizzato l’uso della realtà virtuale nel turismo glaciale. Tuttavia, ricerche sul suo impiego per la conservazione di siti archeologici nell’ArticoCollegamento esterno suggeriscono che potrebbe essere uno strumento efficace per trasmettere un messaggio forte, afferma Salim. “È sicuramente un approccio innovativo”.

>> Vivere il ghiacciaio del Morteratsch con la realtà virtuale:

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Anticipare la scomparsa dei ghiacciai

Le tre strategie non si escludono a vicenda. Gli operatori turistici possono combinarle a seconda del contesto e dell’offerta che vogliono proporre. Sarà importante adottare un approccio olistico e giocare d’anticipo, se si vorrà garantire la sostenibilità del settore, dice Salim.

“Solo così si potranno mantenere delle attività attorno all’idea dei ghiacciai, anche quando i ghiacciai non saranno più l’attrazione principale o saranno scomparsi”, afferma.

A cura di Gabe Bullard/vm

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