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Iniziative contro i pesticidi “troppo estreme”, secondo il governo

Trattore in un campo
Keystone / Anthony Anex

Il governo elvetico, per voce del presidente della Confederazione e ministro dell'economia Guy Parmelin, ha raccomandato di respingere due iniziative popolari contro l'uso di pesticidi su cui il popolo si esprimerà il prossimo giugno.

Aumento dei prezzi dei generi alimentari, distruzione di posti di lavoro, incremento degli acquisti all’estero e delle importazioni. Sarebbero le conseguenze negative di un “sì” alle urne il 13 giugno alle iniziative popolari contro i pesticidi, a detta del ministro dell’economia Guy Parmelin, che martedì a Berna ha invitato popolo e cantoni a respingerle.

L’iniziativa “Acqua potabile pulita e cibo sano – No alle sovvenzioni per l’impiego di pesticidi e l’uso profilattico di antibioticiCollegamento esterno” chiede che i pagamenti diretti siano erogati soltanto alle aziende agricole che non impiegano pesticidi, non fanno un uso profilattico di antibiotici nella detenzione di animali e possono nutrire le loro bestie con il foraggio prodotto nell’azienda.

Di tenore analogo quella “Per una Svizzera senza pesticidi sinteticiCollegamento esterno“, che domanda di vietare l’uso di queste sostanze nella produzione agricola, nella cura del suolo e del paesaggio. Propone inoltre di proibire l’importazione a fini commerciali di derrate alimentari contenenti pesticidi sintetici o per la cui produzione sono stati utilizzati tali pesticidi.

Gli effetti negativi

Anche il Parlamento respinge entrambe le iniziative in consultazione, al pari del governo, “benché entrambe riconoscono le preoccupazioni portate avanti dai promotori”, ha affermato il presidente della Confederazione.

Le ripercussioni principali dell’iniziativa sull’acqua potabile ricadrebbero sull’agricoltura, sulla produzione di derrate alimentari in Svizzera e sui posti di lavoro ad esse correlati, ha spiegato Parmelin.

Senza una protezione mirata delle piante da parassiti e malattie, la produzione di derrate alimentari all’interno del Paese subirebbe un netto calo. Gli agricoltori non potrebbero più produrre in misura equivalente e il grado di autoapprovvigionamento diminuirebbe, ha sottolineato il ministro UDC. Da ciò ne conseguirebbe una maggiore necessità di importare derrate alimentari dall’estero per coprire il fabbisogno della popolazione.

L’iniziativa sui pesticidi prevede inoltre restrizioni all’importazione, ha sottolineato Parmelin, a suo agio in questo settore essendo lui stesso un ex agricoltore. Sarebbe possibile importare solamente le derrate alimentari prodotte senza l’impiego di pesticidi sintetici. Ciò limiterebbe molto la scelta.

I pesticidi sono altresì importanti nella produzione di alimenti in Svizzera, dove vengono utilizzati, tra le altre cose, per rispettare le norme igieniche (per esempio nello stoccaggio di derrate alimentari).

Industria alimentare in difficoltà

Un divieto per i pesticidi sintetici indebolirebbe anche l’industria alimentare dedita all’esportazione, poiché le materie prime svizzere, come ad esempio lo zucchero o gli oli vegetali, diventerebbero più costosi. I produttori di derrate alimentari si troverebbero in tal modo svantaggiati rispetto ai loro concorrenti esteri. Ma ciò vale anche per l’importazione di prodotti come il cacao o la paprika, elementi utilizzati nell’industria elvetica, la cui produzione prevede l’uso di pesticidi, ha aggiunto Parmelin.

“Non solo si rischierebbero posti di lavoro, ma spingeremmo i consumatori a recarsi all’estero per fare la spesa, dove c’è più scelta”, ha affermato il presidente della Confederazione. Per non parlare poi dell’inquinamento generato dalle auto che si spostano: si tratta in fondo di iniziative “schizofreniche” che mirano a proteggere l’ambiente, ma che in realtà non fanno che esportare l’inquinamento nei paesi vicini.

“La Svizzera fa già molto”

Secondo Parmelin, la politica si muove da anni nella direzione indicata dalle due iniziative, con provvedimenti mirati volti a ridurre l’impiego di pesticidi nel settore agricolo. Lo dimostra la riduzione importante dell’uso di alcuni di essi, come il glifosato, ha sottolineato.

Parmelin ha rammentato anche gli ulteriori inasprimenti decisi dal Parlamento nella sessione primaverile appena conclusasi mediante la concretizzazione di un’iniziativa parlamentare che si pone quale obiettivo di proteggere meglio dai pesticidi i ruscelli, i fiumi, i laghi e l’acqua potabile.

Le condizioni per l’autorizzazione e l’applicazione di pesticidi verranno notevolmente inasprite e la qualità delle acque sotterranee sarà ancor meglio protetta, ha spiegato Parmelin. Anche le eccedenze di azoto e fosforo nell’agricoltura dovranno essere adeguatamente ridotte affinché il carico ambientale diminuisca.

Il disegno mira a regolamentare l’utilizzo di queste sostanze in modo più severo e ridurre considerevolmente i rischi per l’essere umano, gli animali e l’ambiente. Vuole anche proteggere le acque di superficie, quelle sotterranee usate come acqua potabile e gli habitat semi-naturali. Obiettivo dichiarato è ridurre i rischi legati all’uso dei prodotti fitosanitari del 50% entro il 2027.

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tvsvizzera.it/Zz/ats con RSI (TG del 23.03.2021)

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