Un piano controverso per la centrale di Fukushima
Il direttore generale dell'agenzia internazionale per l’energia atomica è in visita in Giappone. Obiettivo del suo viaggio è quello di dare rassicurazioni alla popolazione sul controverso piano, voluto dal Governo giapponese, per scaricare in mare le acque usate per raffreddare la centrale di Fukushima dopo il disastro nucleare del marzo 2011. Da allora, l'impianto produce ogni giorno circa 100'000 litri di acqua contaminata. Si tratta in buona parte del liquido necessario per raffreddare i noccioli dei reattori che si erano fusi. Fino a oggi sono stati riempiti più di 1'000 serbatoi. Ma per il Governo e per la compagnia TEPCO che gestisce l'impianto, non è una soluzione sostenibile ancora a lungo. Così, due anni fa è stato annunciato un piano per scaricare le 1,33 tonnellate di acqua contaminata nell'Oceano Pacifico, dopo averla trattata e diluita con acqua di mare. In questo modo, le sostanze radioattive dovrebbero essere ridotte fino a raggiungere standard accettabili. Una soluzione che preoccupa una parte della popolazione giapponese, le associazioni ambientaliste e molti pescatori, ma che è stata approvata dall'AIEA, l'agenzia delle Nazioni Unite in materia di energia nucleare, secondo cui il progetto "soddisfa gli standard di sicurezza internazionali".
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