Il Parlamento europeo ha deciso che in futuro gli apparecchi elettronici venduti nell’UE e in Svizzera dovranno essere ricaricabili con un caricatore universale.
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L’incubo dei tanti cavi aggrovigliati in qualche cassetto di casa presto sparirà: prossimamente, infatti, la maggior parte degli apparecchi elettronici venduti in Svizzera e nell’Unione europea dovranno essere ricaricabili con un caricatore universale. Lo ha deciso il Parlamento europeo approvando una legge che va in questa direzione.
Uno smacco per Apple, i cui prodotti hanno bisogno di un caricatore della stessa marca per essere ricaricati. “Chiaramente è una mossa intelligente dal loro punto di vista, perché nonostante la vasta scelta sul mercato sono gli unici a vendere questi prodotti specifici”, dice Karl Aseron, cofondatore di Urbak, società che offre servizi di riparazione e di rivendita di smartphone.
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Dal 2024 anche il marchio fondato da Steve Jobs dovrà adattarsi: tutti i cellulari, tablet, auricolari e altoparlanti venduti nell’Unione europea dovranno essere ricaricabili con un caricatore universale. La Confederazione seguirà l’UE. Una svolta che arriva dopo 10 anni di battaglie politiche e a Strasburgo i fautori del cambiamento non hanno nascosto la loro soddisfazione.
Il caricatore universale, chiamato USB-C, ha diversi vantaggi, secondo gli esperti, primo fra tutti la rapidità di caricamento e di trasferimento dei dati.
I cavi, nonostante l’esistenza di tecnologie per la ricarica senza fili, a induzione, non scompariranno molto presto: da una parte perché si tratta di una tecnologia che non è universalmente accettata e dall’altra perché attualmente comporta ancora una grande perdita di energia. Il cavo rimane per ora il metodo più efficiente.
Per quanto riguarda i computer, invece, i produttori hanno tempo fino al 2026 per dotare i propri apparecchi di un caricatore universale.
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