Svizzera rifugio per ricchi durante la pandemia
La gestione svizzera della pandemia, risultata essere più liberale rispetto ad altri Paesi, ha attirato all’interno dei confini elvetici molti stranieri benestanti. A Gstaad, località di lusso per eccellenza, Marcel Bach, attivo nel settore immobiliare da 40 anni, ha ricevuto un terzo di richieste di acquisto in più rispetto alla norma. “Da tempo si osserva un ritorno alla natura e questa tendenza è stata accelerata dalla pandemia”, ha dichiarato.
Anche se dalle autorità cantonali non arrivano conferme (non si è registrato finora un “effetto Covid” sull’emissione dei permessi di dimora o domicilio), altri operatori nel settore immobiliare confermano un aumento del 30-40% di richieste da parte di cittadini italiani, tedeschi, britannici e russi. Anche il sindaco del Comune al quale appartiene Gstaad ha notato che la regione era più frequentata del solito: “Molte persone – racconta Toni Von Grünigen – si sentono più sicure qui e possono approfittare del verde”.
La Confederazione si è quindi ancora dimostrata essere uno Stato dove rifugiarsi e vivere quasi normalmente durante la crisi pandemica globale, che altrove ha messo un freno molto più importante alla normalità.
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