Svizzera e Malta s'incontrano in Ticino per discutere del futuro
Il consigliere federale Ignazio Cassis, capo del Dipartimento federale degli Affari esteri, ha incontrato il suo omologo di Malta, Ian Borg, sul Monte Generoso, in canton Ticino (terra natale di Cassis). Un incontro di rilievo, perché, come la Confederazione, anche l'isola-Stato da gennaio è membro non permanente del Consiglio di sicurezza dell'ONU.
Svizzera e Malta hanno potuto condividere in questa occasione le esperienze di questi primi 100 giorni, dei quali il ticinese si dice soddisfatto, anche se i momenti delicati sono già stati molti. "Ogni giorno al Consiglio di Sicurezza dell'ONU è un giorno delicato. Ogni settimana ci sono decisioni molto difficili da prendere", ha dichiarato ai microfoni della Radiotelevisione della Svizzera Italiana RSI.
In occasione del primo anniversario della guerra in Ucraina, lo scorso 24 febbraio, era il turno di Malta di ricoprire la presidenza del Consiglio. In quella occasione, Cassis, accanto al quale in quel momento si trovava il rappresentante di Mosca, denunciò l'aggressione russa. "Sono sempre momenti di grande concentrazione nei quali si misura ogni parola, ogni virgola. In quel momento bisognava dire alla Russia cosa va e cosa non va su questo pianeta". Va detto soprattutto a chi, come la Russia, è membro permanente del Consiglio e che in questo ruolo ha come obiettivo la pace e la sicurezza nel mondo, ha aggiunto.
Dal primo aprile, inoltre, è proprio la Russia a ricoprire il ruolo di presidente del Consiglio. Una situazione che fa storcere il naso a molti, che si chiedono come sia possibile che una posizione di questo genere sia in mano a un paese in guerra. "Capisco perfettamente la posizione del cittadino normale, perché è l'unica logica", dice Cassis, "In realtà, però, non va dimenticato che l'ONU e altre organizzazioni multilaterali sono nate per permettere il dialogo tra Paesi in guerra tra di loro. Se non permettiamo il dialogo tra di loro in queste organizzazioni", il loro ruolo sarebbe inutile. "È l'unica occasione che abbiamo volutamente creato per poterci parlare".
A maggio toccherà alla Svizzera prendere il timone del Consiglio di sicurezza. La priorità sarà la sicurezza in Europa. "Noi punteremo sull'Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa (OCSE, ndr) perché è stata proprio questa organizzazione a creare l'Europa che conosciamo oggi. Ha creato questa sicurezza che conosciamo oggi sul nostro continente". Una tranquillità distrutta ormai dalla guerra in Ucraina "e non sappiamo se questa organizzazione, della quale anche la Russia fa parte, sia ancora la piattaforma giusta per una nuova struttura di sicurezza in Europa". Un clima nel quale è importante, sottolinea il ticinese, che la Svizzera porti avanti le relazioni bilaterali con l'UE: "La Svizzera vive nel continente europeo ed è imprescindibile avere nella Confederazione delle relazioni stabili e chiare" con Bruxelles.
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