L’economia elvetica sta migliorando decisamente, secondo quanto emerge da un’indagine condotta su 4'500 imprese dal Politecnico federale di Zurigo. Lo studio sullo stato di salute delle aziende rossocrociate evidenzia ottime prospettive soprattutto per i settori legati all’esportazione che beneficiano dell’apprezzamento dell’euro sul franco.
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tvsvizzera/spal con RSI (TG del 7.8.2017)
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Nonostante l’indicatore di luglio sull’andamento degli affari nel ramo privato sia sceso leggermente, si rafforza la tendenza alla crescita che si manifestata dall’inizio dell’anno.
La ripresa ha delle buone basi e la situazione è migliorata in tutte le regioni, ha sottolineato l’economista Klaus Abberger: “A darci fiducia sono le attese delle imprese per il futuro a breve termine, le aziende si aspettano che la risalita prosegua nei prossimi sei mesi”.
A trainare l’evoluzione positiva sono l’industria meccanica e il turismo (alberghi e ristoranti), che sono i settori più sensibili alle variazioni valutarie. In quest’ultimo, che ha goduto anche di una positiva primavera grazie alle favorevoli condizioni meteorologiche, si è assistito a una “significativa espansione”. Ma l’evoluzione non è uniforme in tutti i rami.
Il commercio all’ingrosso ha vissuto un “netto miglioramento” mentre nell’edilizia, nelle società di consulenza e nell’industria di trasformazione la situazione è rimasta stabile. Quest’ultima, che ha sofferto particolarmente il franco forte, è trainata dall’industria d’esportazione, mentre fatica l’industria orientata al mercato interno.
Discorso analogo per il commercio al dettaglio che si trova in chiara difficoltà: la vendita di beni è stagnante, anche per il perdurare del fenomeno del turismo degli acquisti all’estero (Germania, Francia e Italia) dove molti prodotti hanno prezzi più convenienti. Infine, malgrado un leggero peggioramento, i rami finanziario, assicurativo e altri fornitori di servizi restano positivi.
Ma quello che più rileva dal profilo sociale è che, alla luce delle favorevoli prospettive economiche, gli imprenditori non intendono più procedere a tagli di organico.
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