Situazione sempre più difficile in Niger
Dopo il golpe del 26 luglio scorso contro il presidente Mohamed Bazoum, resta molto tesa la situazione in Niger e le speranze di una soluzione pacifica sono appese a un filo. Venerdì nella capitale Niamey ci sono state grandi proteste di piazza contro l'Occidente e in particolare la Francia e gli interessi francesi nel Paese (in primis quelli legati alle materie prime, come l'uranio): "Vogliamo che la Francia se ne vada dal nostro Paese, che torni nel proprio", dicono i manifestanti. Sulla popolazione pesano anche le sanzioni applicate al Paese: l'erogazione elettrica è saltuaria e gli e le abitanti - già abituati a una condizione di povertà - sono ora costretti al buio e al caldo torrido: non funziona la luce e non funzionano ventilatori e condizionatori d'aria. Le sanzioni toccano anche il settore alimentare e i prezzi hanno subìto un'impennata del 20%. Diversi prodotti non arrivano più sul mercato dopo la chiusura delle frontiere con la Nigeria e il Benin.
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