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Rifiuti romani attraverso le Alpi, “È una follia!”

Un treno merci sulla linea di montagna del San Gottardo
Un treno merci sulla linea di montagna del San Gottardo © Keystone / Urs Flueeler

Polemiche nella Confederazione per il transito nelle nuove trasversali ferroviarie alpine elvetiche della spazzatura diretta in Olanda.

L’emergenza rifiuti che si trascina da decenni a Roma si riflette sul traffico lungo le trasversali ferroviarie alpine elvetiche, che sono ai limiti delle loro capacità nel comparto passeggeri, e pesa indirettamente sulle tasche delle e dei contribuenti confederati.

Questa può sembrare un’affermazione azzardata ma trova conferma dalle dichiarazioni di politici e dalle notizie riportate da vari media nei giorni scorsi in merito all’accordo stretto dalle autorità municipali di Roma con la società olandese Amsterdam Waste Energy Company (AEB).

Un’intesa che fa discutere

L’intesa prevede il trasporto attraverso l’Europa, passando sotto le Alpi svizzere, di 900 tonnellate alla settimana – vale a dire circa 47’000 all’anno – di rifiuti indifferenziati, che dal Lazio giungeranno nei Paesi Bassi dopo un viaggio di 1’600 chilometri.

+ Qui potete leggere gli sviluppi della vicenda.

I rifiuti compressi, che costeranno attorno a 200 euro a tonnellata (per un totale di 180’000 euro a settimana) alle casse comunali dell’Urbe, saranno caricati a Civitavecchia su convogli di 16 carrozze, diretti verso il termovalorizzatore di Westelijk Havengebied che dalla combustione della spazzatura potrà incrementare la propria produzione di energia.

Secondo la società olandese l’impatto ambientale dell’operazione, compreso il trasporto su treno, è inferiore rispetto al deposito dei rifiuti in discarica, come avviene attualmente nella capitale italiana.

Ma l’accordo, di cui ha dato notizia la stessa impresa di AmsterdamCollegamento esterno, sta suscitando interrogativi in merito alla razionalità di questo genere di trasporti, definito “assurdo” da più di uno e una esponente nella Confederazione dove transiterà già da questo mese il pattume della metropoli italiana.

Emergenza rifiuti a Roma

Opinione evidentemente non condivisa a Roma, alle prese da anni con l’emergenza rifiuti, acuita dalla recente chiusura – imposta dall’Unione Europea – dell’inquinante discarica di Malagrotta (la più grande d’Europa) e dalle forti opposizioni alla costruzione del progettato termovalorizzatore di Santa Palomba a Pomezia da 600’000 tonnellate contro cui si è fermato anche un comitatoCollegamento esterno. La situazione, nelle previsioni dell’amministrazione cittadina, potrà migliorare solo nel 2026 con la messa in esercizio del nuovo inceneritore e di due impianti di compostaggio, ma fino a quell’anno è destinato a proseguire il trasporto su rotaia dell’immondizia che suscita tante perplessità nella Confederazione.

+ Il bilancio del termovalorizzatore costruito in Ticino

Le nuove trasversali ferroviarie alpine (San Gottardo, Ceneri e Loetschberg), costate la non trascurabile cifra di 24 miliardi di franchi, sono state effettivamente realizzate per favorire il trasferimento delle merci dalla gomma alla rotaiaCollegamento esterno, come indica il dettato costituzionale (Iniziativa delle Alpi), esercizio nel quale la Confederazione si distingue (la quota di mercato della ferrovia ha raggiunto il 74%).

Trasporto finanziato dai contribuenti elvetici

Ma agli occhi dei e delle contribuenti elvetici/e un investimento di questa portata non è stato effettuato allo scopo di spostare immondizia – che può essere benissimo smaltita in loco – tra una nazione e l’altra, anche perché questi stessi contribuenti ancora oggi continuano a finanziare con 70 milioni di franchi all’anno (almeno fino al 2030) la politica federale di trasferimento delle merci su rotaia e quindi, indirettamente, anche lo smaltimento del pattume romano, ha rilevato il parlamentare socialista Bruno Storni.

Inoltre, ha affermato alla radiotelevisione pubblica RTS il portavoce dell’Iniziativa delle Alpi (l’organizzazione che ha promosso la citata modifica costituzionale sui trasporti), “bisogna ricordare che anche i treni producono CO2 e disagi per la popolazione, in particolare in termini di rumore”.

Penalizzato il traffico merci

Il trasporto in treno via Alptransit (il sistema di nuove trasversali ferroviarie alpine nella Confederazione) dei rifiuti, sussidiato dalla legge svizzera sul trasferimento, “è una follia”, ha aggiunto in proposito sempre il consigliere nazionale Bruno Storni, secondo cui si rischia, così facendo, di penalizzare il traffico passeggeri, in particolare nella nuova galleria del Ceneri che è ai limiti delle sue capacità operative.

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Delle 270 tracce al giorno riservate ai convogli merci, ci dice il politico locarnese, che transitano sotto il San Gottardo (di cui 90 proseguono sulla Luino-Gallarate/Busto Arsizio e 170 passano sotto il Ceneri), ne vengono attualmente utilizzate un massimo di 120.

Questo esubero di capacità destinate alla circolazione dei container, continua, blocca il potenziamento del traffico passeggeri “come da me richiesto in una mozione al governo ticinese del 2018, in cui si chiedevano treni diretti ogni 15 minuti tra Locarno e Lugano e Bellinzona-Lugano, invece degli attuali 30 minuti”.

Ma in quell’occasione l’esecutivo cantonale ha risposto che un ulteriore potenziamento dell’offerta con cadenza 15 minuti nella galleria di base del Ceneri, come auspicato dalla mozione, non è necessario e “non sarebbe peraltro tecnicamente fattibile a causa del limite di capacità della galleria di base”, dove dovranno convivere le diverse tipologie di traffico (treni merci, treni internazionali a lunga percorrenza e treni regionali TILO). In ogni caso resta la questione dell’opportunità dell’operazione concordata tra Roma e Amsterdam.

Ticino corridoio europeo delle merci?

“È evidente che le discariche inquinano ma che senso ha opporsi a un termovalorizzatore per poi bruciare quella stessa immondizia in Olanda, dopo un viaggio di 1’600 chilometri?”, si chiede Bruno Storni, per il quale la lotta contro i cambiamenti climatici la si fa anche riducendo i trasporti inutili: “Stiamo sussidiando i container sui treni allo scopo di trasferire su rotaia il traffico esistente ma non nuovi tipi di trasporti”.

L’impressione, prosegue il parlamentare socialista, è che, visto che ci sono le capacità per le merci, si è consentito all’insensato trasporto di pattume attraverso i binari elvetici.

Ma, ha aggiunto Bruno Storni che sull’argomento ha effettuato uno studio e presentato un postulatoCollegamento esterno al Governo federale, occorre riflettere sulla prospettiva che ci attende. Grazie a treni più lunghi (740 metri) e più alti, triplicherà la capacità di transito al Gottardo dagli attuali 15 milioni di tonnellate all’anno a circa 50 milioni.

“Se continua il nostro masochismo, in futuro diventeremo il corridoio europeo delle merci da 50 milioni di tonnellate all’anno”, prevede il consigliere nazionale del PS.  

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