Navigation

Lavoro gratuito sotto la lente

Lavorare in cambio di esperienza e visibilità. Il fenomeno del lavoro gratuito o poco retribuito, sempre più diffuso e sempre più studiato, è ora oggetto di una ricerca della Scuola Universitaria professionale della Svizzera Italiana (SUPSI).

Questo contenuto è stato pubblicato il 24 gennaio 2017 - 09:05
tvsvizzera.it/ZZ con RSI (Quotidiano del 23.01.2017)
Contenuto esterno


Il lavoro gratuito sta prendendo sempre più piede, lo sanno bene i volontari di Expo 2015. Durante il grande evento internazionale, il 60% delle persone impiegate lo ha fatto senza remunerazione.

Spartaco Greppi, responsabile ricerca dell'area lavoro sociale del Dipartimento di economia aziendale della SUPSI, lo sviluppo tecnologico ha creato nuove forme di lavoro gratuito che si differenziano da quelle “storiche” di volontariato o lavoro domestico non retribuito.

Un gruppo di volontari a Expo milano 2015. Keystone


Il dilagare di questo fenomeno preoccupa anche perché i prelievi sotto forma di imposte e contributi sociali forniti dai salariati vengono a mancare.

Per raccogliere le testimonianze di chi ha vissuto o sta vivendo queste situazioni, la SUPSI ha stato creato il sito online "Lavori gratis?Link esterno". Questa piattaforma ha anche l'obiettivo di aiutare chi lavora senza essere pagato a organizzarsi, dando voce a una realtà altrimenti relegata alla dimensione privata e individuale.

I primi risultati della ricerca sono attesi il prossimo giugno. 


Partecipa alla discussione!

I contributi devono rispettare le nostre condizioni di utilizzazione.
Ordina per

Cambia la tua password

Desideri veramente cancellare il tuo profilo?

Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.

Scoprite ogni settimana i nostri servizi più interessanti.

Iscrivitevi ora per ricevere gratuitamente i nostri migliori articoli nella vostra casella di posta elettronica.

La dichiarazione della SRG sulla protezione dei dati fornisce ulteriori informazioni sul trattamento dei dati.