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Mobilità universitaria, studenti in piazza per Erasmus

Una generazione mobile
Una generazione mobile Keystone / Gian Ehrenzeller

Le organizzazioni giovanili chiedono un intervento deciso di Berna per essere riammessi ai programmi europei di scambio universitario.

Mentre Berna sta compiendo significativi passi di avvicinamento all’UE, con cui si appresta a tornare al tavolo delle trattative per regolare le materie di interesse comune, le e i giovani svizzeri restano esclusi dal programma europeo di mobilità studentesca Erasmus+.

Critiche a Berna

Venerdì decine di organizzazioni studentesche hanno dimostrato sulla Piazza federale a Berna, inscenando una miriade di “fidanzamenti” simbolici, per chiedere un’iniziativa decisa sul tema da parte del Governo, che finora è rimasto piuttosto silente su questa questione.

In particolare, il Consiglio federale viene sollecitato a inviare un segnale chiaro a Bruxelles per far avanzare i negoziati su questo punto e a presentare a breve un messaggio alle Camere sul finanziamento del progetto Erasmus+.

La Confederazione è stata esclusa dal programma da Bruxelles esattamente dieci anni fa, in seguito all’adozione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa con cui erano state inaspriti a livello costituzionale i criteri di accesso in Svizzera da parte delle e dei cittadini dell’UE.

Giovani in piazza

A differenza del programma di ricerca Horizon Europe, hanno scritto in un comunicato odierno l’Unione svizzera degli universitari (USU), la Federazione Svizzera delle Associazioni Giovanili (FSAG), Erasmus Student Network Switzerland (ESN), Intermundo e Yes, il Governo non ha ancora presentato un messaggio su Erasmus+.

“Dopo la ripresa dei negoziati a Bruxelles, ora dobbiamo definire la rotta per la politica interna”, ha dichiarato Nadège Widmer, copresidente dell’USU.

La partecipazione ai programmi di scambio, ha aggiunto Florian Hebeisen della FSAG, svolge un ruolo decisivo nello sviluppo delle competenze interculturali, professionali e personali.



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