La Guardia di Finanza di Ponte Chiasso, in provincia di Como, ha fermato una coppia su un treno in arrivo dalla Svizzera che cercava di entrare in Italia con quasi un milione e mezzo di euro non dichiarati.
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tvsvizzera.it/mar
I sequestri di valuta sono moneta corrente ai valichi di frontiera comasco-ticinesi. Non capita però tutti i giorni che qualcuno cerchi di riportare in Italia o di trasferire in Svizzera somme così ingenti.
La coppia di coniugi si trovava su un treno diretto in Italia, stando a quanto si è appreso venerdì. Alla domanda dei funzionari delle dogane e della Guardia di Finanza se trasportassero valori per un importo pari o superiore ai 10’000 euro (il limite che si può trasferire da un Paese all’altro senza dichiarazione) hanno entrambi risposto di no.
Invitati a scendere dal treno, sono stati perquisiti negli uffici doganali. Qui i funzionari hanno scoperto che una delle persone aveva con sé 50’000 euro, mentre nel bagaglio dell’altra vi era un piccolo tesoro, prevalentemente in banconote in tagli da 500 euro. Complessivamente la somma che nascondevano ammontava a 1’454’010 euro.
Chi celava la quantità minore di denaro ha potuto cavarsela con una multa di 6’000 euro. Nell’altro caso, invece, l’eccedenza superava di gran lunga la soglia di 40’000 euro stabilita come una delle condizioni di accesso alla cosiddetta oblazione (ovvero la multa che permette di estinguere il reato). La persona si è così vista sequestrare quasi la metà della somma (697’000 euro) a garanzia del pagamento della sanzione che sarà definita dal Ministero dell’economia e delle finanze italiano.
Un fenomeno in crescita
Nel bilancio stilato in giugno sull’attività svolta nel 2021 e nei primi cinque mesi del 2022, le Fiamme gialle di Como hanno indicato che i sequestri di valuta ai valichi comaschi-ticinesi hanno registrato un aumento.
In quel periodo la Guardia di Finanza ha scoperto oltre 23 milioni di euro, circa il doppio rispetto al bilancio precedente. I sequestri sono avvenuti principalmente alla dogana di Chiasso-Brogeda e alla stazione ferroviaria di Chiasso. Le violazioni accertate sono state 663, anche in questo caso un numero quasi doppio rispetto all’anno precedente.
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