"Bambini su ordinazione"? NO
Keystone / Marcel Bieri
Gli oppositori alla modifica del Codice civile in votazione il prossimo 26 settembre – “Matrimonio per tutti” – hanno lanciato venerdì la campagna, presentando i loro argomenti: la donazione di sperma per coppie lesbiche, prevista dalla modifica, avrebbe effetti negativi sui figli e creerebbe nuove disuguaglianze.
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tvsvizzera.it/mrj con Keystone-ATS
Secondo il comitato contrario, nessuna modifica di legge potrà mai cambiare le differenze biologiche tra un uomo e una donna, la cui unione solamente può dare la vita. Due mamme, insomma, “non possono rimpiazzare un papà”. Non si tratta, dicono, di un “privilegio”, come sostenuto dai favorevoli, bensì di un dato di fatto naturale. Per questo motivo, il matrimonio dovrebbe essere riservato alle coppie eterosessuali, mentre le unioni registrate sarebbero il quadro più adatto per quelle dello stesso sesso.
Per gli oppositori, inoltre, consentire alle coppie di donne di ricorrere alle donazioni di sperma sarebbe anticostituzionale. Attualmente queste sono autorizzate solo per le coppie eterosessuali in caso di infertilità o di rischio di trasmissione di una malattia grave. Le lesbiche non possono essere considerate infertili, sottolineano i contrari.
Il progetto, inoltre, istituirebbe di fatto un “diritto ad avere figli” e distorcerebbe l’immagine del padre, ridotto a figura che ha donato il seme, ma che non avrebbe nessun diritto sull’educazione del bambino. Se venisse accolto alle urne, potrebbe spingere altri gruppi di persone, come i single o i gli uomini gay, a rivendicare questo diritto – al momento loro precluso – con il rischio che si apra la strada alla maternità surrogata (o “utero in affitto”), attualmente illegale nella Confederazione.
Nel dicembre scorso, il Parlamento ha approvato gli emendamenti al Codice civile, frutto di un’iniziativa parlamentare dei Verdi liberali, che aprono il matrimonio alle coppie dello stesso sesso. Dal 2007, le coppie omosessuali possono registrare la loro unione, ma non possono sposarsi, a differenza di quanto avviene in 16 Paesi europei. Un comitato di rappresentanti dell’Unione Democratica Federale e dell’Unione democratica di centro (UDC) ha lanciato un referendum contro questa modifica di legge che, secondo i primi sondaggi, ha i favori della maggioranza dell’elettorato.
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