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Italiano a scuola nel canton Uri: uno spasso!

Gli alunni delle scuole primarie del Canton Uri che frequentano il corso opzionale di italiano stanno sperimentando materiale didattico nuovo e multimediale: due libri di testo e un portale online, con brevi video e schede di esercizi, nei quali l'italiano è valorizzato come lingua nazionale e insegnato attraverso un viaggio (virtuale) a sud delle Alpi. Il materiale, frutto di una collaborazione fra tre cantoni, è stato sviluppato col contributo di studenti delle scuole universitarie professionali.

Questo contenuto è stato pubblicato il 30 gennaio 2020 - 17:05
La copertina del libro di testo. Rilegato a spirale, è come un album/scrapbook che ogni allievo può personalizzare con le proprie ricerche e creazioni (immagini, disegni, dialoghi). DFA-SUPSI, PHSZ, Kanton Uri

Il percorso di studio è denominato 'A spasso con noi - In viaggio con l'italiano'. Un titolo che anche i giovani germanofoni, osserva la co-responsabile del progetto Daniela Kappler, associano subito a un'attività piacevole, al divertimento (Spass in tedesco).

"Questo materiale vuole prima di tutto dare il messaggio che l'apprendimento dev'essere un'avventura", spiega la ricercatrice del Centro competenze lingue e plurilinguismo del Dipartimento formazione e apprendimento (DFA) della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI).

Cinque giovani guide

"Abbiamo ingaggiato cinque ragazzi che rappresentano regioni diverse e invitano gli allievi di Uri a venire a conoscere il Ticino e il Grigioni italiano". L'itinerario è suddiviso in 10 unità didattiche, che corrispondono ad altrettante tappe di un viaggio "che attraversa le diverse stagioni e va fino a Poschiavo" [l'omonima valle è l'area italofona della Svizzera più lontana dal canton Uri, ndr].

Da un capitolo sul carnevale, scaturisce una pagina sul vocabolario legato alla cucina. In alto a destra, variante in maschera dei pittogrammi corrispondenti ai cinque ragazzi-guida che appaiono nei video. DFA-SUPSI, PHSZ, Kanton Uri

Ne 'In viaggio con l'italiano', l'apprendimento della lingua è parallelo a quello dei contenuti (geografia, storia e scienze) secondo la metodologia detta CLIL (Content and language integrated learning). Il programma didattico integra anche l'educazione ai media: il sito webLink esterno e i video consentono una certa autonomia nell'apprendimento.

'In viaggio con l'italiano' è frutto della collaborazione tra i cantoni Ticino (SUPSI e CISA), Svitto (Pädagogische Hochschule - Alta scuola pedagogica PHSZ) e Uri. Docenti di scuola urani e ticinesi hanno contribuito a più riprese. Co-responsabile del progetto è Illya Arnet-Clark della PHSZ.

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Al passo coi tempi

Lo sviluppo di nuovo materiale scolastico si inserisce nel quadro del Messaggio sulla cultura 2016-2020Link esterno del Consiglio federale (governo). Risponde all'esigenza di avere strumenti più efficaci e allettanti per un'alunna/o di 10-12 anni del giorno d'oggi e in linea con le indicazioni didattiche del piano di studio Lehrplan21Link esterno, così da tenere vivo l'insegnamento dell'italiano nell'unico cantone (oltre a quelli in cui è lingua ufficiale) che lo offre già alle elementari.

L'alunno/a può scegliere gli esercizi adatti alle sue conoscenze seguendo questi simboli. Dalla papaya ("l'italiano ti è nuovo come un frutto esotico") al pomodoro. DFA-SUPSI, PHSZ, Kanton Uri

Il numero di iscritti al corso (opzionale) non è altissimo: a livello cantonale, indica un rapportoLink esterno del Dipartimento istruzione e cultura, corrisponde a circa un terzo degli allievi di quinta classe e poco più di un quarto di quelli di sesta (anno 2018/19).

"A volte sono pluriclassi", precisa Daniela Kappler. Ma "è molto bello che Uri continui a volere l'italiano nelle scuole e noi abbiamo voluto trovare con Uri un comun denominatore, l'ambiente alpino". Che è il punto di partenza del viaggio verso sud.

I giovani designer

La grafica di 'A spasso con noi' è stata elaborata da Naomi Sabato, studentessa del corso di laurea in Comunicazione visiva della SUPSI (Dipartimento ambiente, costruzione e design). È stata scelta tra una decina di proposte sviluppate da studenti del secondo anno.

Grazie a 'In viaggio con l'italiano!', i giovani designer -così come i futuri insegnanti e degli studenti di cinema- hanno avuto la possibilità di confrontarsi con un committente reale.

DFA-SUPSI, PHSZ, Kanton Uri

Ne è scaturito un manuale volutamente "leggero", che lascia tanto spazio agli alunni e alla personalizzazione, diversamente dai classici libri di testo che, secondo i docenti e gli studenti coinvolti nel progetto, tendono a essere troppo rigidi e densi di informazioni, scritte e visive. L'assenza di un editore ha dato piena libertà agli autori.

I videoclip disponibili sul sito sono opera di allievi del Conservatorio internazionale di scienze audiovisive (CISA), una scuola specializzata superiore. 

Gli studenti del DFA e della PHSZ hanno invece collaborato "nella ricerca del materiale e nel contatto con le associazioni del territorio, alle traduzioni e allo sviluppo delle learning app".

Il progetto si concluderà nei prossimi mesi, con la pubblicazione del secondo volume. Il materiale nuovo non è ancora in uso in tutte le scuole urane, ma dalle sedi che lo stanno testando arriva "un responso molto positivo", assicura la ricercatrice. Si tratta di quinte classi, al livello base, e pluriclassi. Ognuna di esse può imboccare il percorso didattico nel modo più adatto, a seconda delle conoscenze pregresse [cfr. simboli sopra]: "gli allievi stessi possono scegliere cosa fare all'interno del percorso generale".

Nell'allestimento, si è prestata attenzione all'accessibilità: a favore degli alunni ipovedenti, ad esempio, i laureandi in comunicazione visiva hanno progettato grafiche sintetiche e sistematizzate.

Ad 'A spasso con noi' non resta che essere "esportato" verso altri cantoni che volessero offrire corsi di italiano nell'insegnamento primario, anche come strumento di coesione nazionale. "Sì, sicuramente, perché penso che permetta agli allievi di avvicinarsi alla vita di coetanei nella Svizzera italiana", ragiona Daniela Kappler.

Nuovi orizzonti, comunque, non mancano. "Qui in Ticino, dei docenti mi hanno detto che piacerebbe loro usare questo materiale con allievi alloglotti. In più, abbiamo dei docenti che ci hanno scritto dalla Scuola svizzera in Sicilia. Vorrebbero utilizzarlo anche lì!"

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