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Long Covid: conseguenze sempre più diffuse

uomo soffia in tubo con naso tappato
Il Governo rilancia l'appello a farsi vaccinare Keystone / Sina Schuldt

Oltre 1’200 persone si sono annunciate all'Assicurazione invalidità (AI) da inizio anno per problemi almeno parzialmente dovuti al Long Covid.

Un dato che preoccupa l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), che – ancora oggi – ha ribadito l’importanza di vaccinarsi.

C’è ancora molta incertezza su quale sia la vera percentuale dei guariti che soffre di Long Covid: a dipendenza dei parametri che si considerano, si va dal 2,5% al 37%.

Queste persone, anche dopo tre mesi dalla guarigione, evidenziano ancora sintomi persistenti e risultano così limitate nelle loro vita quotidiana. 

A dimostrarlo è un monitoraggio dell’AI, che considera le persone che, su indicazione medica, si sono annunciate per richiedere un’invalidità. Se a gennaio e febbraio se ne contavano poche decine, a marzo erano già 170, a maggio 263, a giugno 248 e un po’ meno a luglio ed agosto. In totale, finora, si sono annunciate 1’241 persone. 

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Cifre e dati che non piacciono all’Ufficio federale della sanità pubblica: “Sappiamo che il Long Covid è un problema reale. È anche questo uno dei motivi per i quali incoraggiamo le persone a farsi vaccinare e a non rischiare un’infezione”.

Un rinnovato appello al vaccino, che è stato accompagnato martedì dal lancio di una nuova campagna dell’UFSP, rivolta soprattutto ai giovani. Una campagna a favore della quale sono scesi in campo anche il presidente dell’Associazione medici di famiglia e dell’infanzia e la responsabile dell’Associazione svizzera delle infermiere.

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