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Le vittime di molestie sessuali sono quasi sempre donne

Nove aggressioni sessuali su dieci sono perpetrate su donne o ragazze.
Nove aggressioni sessuali su dieci sono perpetrate su donne o ragazze. Keystone / Helmut Fricke

La Conferenza nazionale sulla violenza si è occupata quest’anno a Berna delle aggressioni di natura sessuale.

Le cronache di questi mesi hanno ripetutamente portato alla ribalta la piaga dei femminicidi e delle violenze sulle donne. Oggi, martedì, il tema è stato dibattuto a Berna alla Conferenza nazionale sulla violenza in cui è emerso che, secondo un’indagine condotta dall’Ufficio federale per l’uguaglianza tra uomo e donna e dalla Segreteria di Stato dell’economia, il 90% delle persone molestate sessualmente sono di genere femminile e la quasi totalità degli aggressori appartengono all’altro sesso.

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Alla presenza della Consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, quasi 450 esperti ed esperte hanno discusso le misure per combattere questa forma di prevaricazione e violenza.

Per violenza sessualizzata, spiega l’Ufficio federale per l’uguaglianza di genere (UFG) in una nota, “si intende un comportamento a connotazione sessuale non voluto dalla persona interessata e che ne viola l’integrità o la dignità”. Questo deprecabile comportamento assume forme diverse e può andare dalle molestie di strada (fischi) all’aggressione fisica.

+ Violenza sessuale, “no significa no”

Secondo la ricerca presentata alla Conferenza di quest’anno, all’origine dello squilibrio osservato nella composizione delle vittime (per il 90% donne o ragazze), ci sono relazioni di potere sbilanciate e stereotipi di genere persistenti. Nel suo discorso di apertura, la ministra di giustizia Elisabeth Baume-Schneider ha ribadito che il sostegno alle vittime di violenza domestica e sessuale è una priorità per la Confederazione.

Il dibattito si è concentrato in particolare su alcune modifiche alle norme penali in materia sessuale che sono state recentemente adottate dalle Camere federali, in particolare la soluzione “no significa no”. La discussione si è rivolta anche alla Svezia, dove il diritto penale dal 2018 contempla invece il criterio “solo un sì è un sì”, che la sinistra nostrana non è riuscita a far passare in Parlamento.

Sono stati inoltre affrontati nuovi approcci in tema di prevenzione della violenza, ad esempio nei settori dei media, del lavoro giovanile e della cultura, o nei confronti delle persone con disabilità. È stata poi presentata una nuova sezione del sito web dell’Ufficio federale di statistica dedicata alla violenza sessualizzata.

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