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La vita e il confine delle Alpi raccontate dall’arte

montagne
Un progetto artistico interregionale e itinerante. tvsvizzera

Una mostra itinerante interregionale ha fatto tappa a Omegna, in Piemonte, e tra poco si sposterà a Naters, nel canton Vallese, per raccontare da diversi punti di vista la vita a cavallo di questa catena montuosa.

Da Macugnaga e Formazza a Omegna e tra poco sconfinerà a Naters, nel canton Vallese. Una mostra che è stata organizzata in ambito Interreg, che racconta l’interregionalità tra Svizzera e Italia e che è interregionale anche nella sua logistica. Ecco, se dovessimo riassumere “Passare le Alpi”, inizieremmo così.

Di cosa si tratta? Di una mostra itinerante che abbiamo potuto visitare a Omegna, dove è stata organizzata dall’Artoteca DI-Se in collaborazione con l’Associazione Musei d’Ossola e dall’Associazione Asilo Bianco, che si occupa delle Alpi “quale luogo d’incontro e transito tra i due versanti italo-svizzeri. Transito di persone, ma anche di merci, idee tradizioni e civiltà nella più ampia accezione del termine”, come si può leggere nel catalogo che accompagna l’esposizione outdoor itinerante. È un progetto, ci spiega il direttore dell’Associazione Musei d’Ossola Paolo Lampugnani, “che ha la finalità di promuovere la conoscenza del territorio attraverso l’arte e l’illustrazione in particolare”.

La scelta di esporre all’aperto le riproduzioni delle opere è stata dettata dal momento storico: “Abbiamo fatto di necessità virtù. All’inizio si pensava a una mostra classica, ma poi è arrivato il Covid”, ci spiega Paola Fornara, responsabile dell’ufficio stampa del progetto Interreg Di-SeCollegamento esterno. “Portarla all’aperto per renderla fruibile in qualunque ora del giorno e della notte è stata poi in realtà la chiave del successo. “Abbiamo reso la cultura accessibile a chiunque. È stata una scelta giusta”. E proprio nell’ottica di rendere l’arte a portata di tutti, le artiste e gli artisti che hanno contribuito con le loro opere, le hanno messe a disposizione dell’Artoteca di Domodossola. Un luogo che funziona come una biblioteca, ma di opere d’arte e non di libri. Chiunque può, gratuitamente, prendere in prestito un quadro, una stampa, un disegno, esporlo a casa propria per un massimo di due mesi e riportarlo poi all’Artoteca affinché un’altra persona ne possa ugualmente approfittare.

La mostra è divisa in due parti, ma a Omegna sono visibili solo le riproduzioni delle opere contemporanee. È presso il museo La Caverna di Naters, nel canton Vallese, che potranno essere consultate anche stampe e disegni originali del ‘700 e ‘800 che illustrano a modo loro il passaggio nelle Alpi.

Le Alpi viste da dentro e da fuori

Artiste e artisti svizzeri, italiani e internazionali sono stati chiamati a dare una loro interpretazione libera del “passare le Alpi”: paesaggi e valichi tra Ossola e Vallese, la ferrovia Vigezzina, ferrovia e traforo del Sempione, diligenze a cavallo e postale sul Sempione, Geo Chavez e la prima trasvolata delle Alpi, someggiatura (trasporto di merci con i muli), emigrazione vigezzina e mestiere dello spazzacamino, contrabbando. L’importanza delle Alpi a livello territoriale è ovviamente stata vissuta diversamente da chi ci vive rispetto a chi le ha dovute “interpretare” da osservatore esterno. Un’interpretazione che è andata ad affrontare anche il tema dei confini, siano essi fisici o culturali.

È stato interessante vedere il lavoro di introspezione di artiste e artisti, racconta Paolo Lampugnani, perché “a differenza del mezzo fotografico, il disegno richiede una maggiore introspezione da parte di chi osserva qualcosa e che poi lo deve trasformare in disegno. La fotografia, invece, è qualcosa di meccanico ormai alla portata di tutti. Spesso e volentieri, però, non implica un momento di riflessione nei confronti dell’oggetto che viene fotografato. Invece se uno deve disegnarlo, lo osserva con maggiore attenzione”.

L’exploit di Geo Chavez

Se oggi passare le Alpi non è più un problema fisico né logistico – i confini moderni, dice Lampugani, non sono più fisici, ma sono economici e culturali – in passato non era così: uno degli episodi che ha affascinato più di un artista di “Passare le Alpi” è Geo Chavez, il primo uomo che riuscì, il 23 settembre 1910, ad attraversarle in aereo. L’exploit del peruviano fece il giro del mondo, anche se per lui si rivelò essere drammatico. Un problema tecnico poco prima di atterrare fece infatti precipitare il suo velivolo e il Chavez morì in ospedale alcuni giorni dopo a causa della gravità delle ferite riportate.

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