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La sfida della Treccani: "Tenere insieme qualità e utili"

A quasi 90 anni dalla sua fondazione, l’istituto resta fedele alla sua missione culturale. L’ultima scommessa: la riproduzione integrale in 499 copie numerate di Bodley 264, uno dei più famosi manoscritti del Medioevo

Questo contenuto è stato pubblicato il 01 agosto 2014 - 18:15

Fronteggiare la crisi del mercato editoriale italiano restando fedeli alla propria missione originaria: difendere e diffondere la cultura umanistica e scientifica. È questa oggi la sfida dell'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, che si prepara a festeggiare il novantesimo anniversario della sua fondazione puntando tutto sulla qualità. "La situazione non è delle migliori – ammette il presidente dell'Istituto Franco Gallo – ma la nostra speranza è che si riesca ancora a produrre testi di qualità e allo stesso tempo fare utili".

L'ultima impresa tentata dalla storica casa editrice, fondata nel 1925 dall'industriale e mecenate Giovanni Treccani, è la pubblicazione della riproduzione integrale in facsimile e in tiratura mondiale di 499 copie numerate a mano di uno dei più famosi e preziosi codici miniati del Medioevo: il manoscritto Roman d'Alexandre, noto come Bodley 264.

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