La Scala di Milano dedica una mostra a Maria Callas
A un secolo dalla sua presunta data di nascita (il 2 dicembre), la Scala di Milano dedica una mostra alla soprano Maria Callas, allestita dalla scenografa svizzera Margherita Palli.
Non è sicuro il giorno in cui è nata Maria Callas: secondo le fonti, la soprano avrebbe avuto diversi giorni di nascita perché la madre aveva fatto confusione. Sui documenti si alternano il primo, il 2, il 3 e anche il 4 di dicembre 1923. Secondo la recente storiografia, Maria Callas sarebbe nata ufficialmente il 2 dicembre. E proprio il secondo giorno dell’ultimo mese dell’anno sarà il Callas Day.
Maria Callas fu interprete, soprano “divina”, attrice. Ha riscritto una parte di storia della musica, ma per tanti ha vissuto una vita infelice. Nata Maria Anna Cecilia Sofia Kalogheropoulou, di origini greche, negli Stati Uniti il suo cognome diventò prima Kalos e poi Callas. In occasione dei 100 anni dalla sua nascita il Comune di Milano ha coordinato un palinsesto di iniziative per ricordare la celebre soprano attive fino alla fine dell’anno. Gli eventi sono stati realizzati in collaborazione con il teatro alla Scala, le Gallerie d’Italia e il Piccolo Teatro.
D’altronde Maria Callas ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della lirica e della Città. Durante gli anni ‘50 e ‘60, ha interpretato alcune delle più memorabili produzioni al Teatro alla Scala, contribuendo a consolidare la posizione di Milano come capitale dell’opera nel mondo. Oltre alla sua straordinaria carriera nel mondo della lirica, Callas è diventata un’icona del Novecento e ha svolto un ruolo chiave nel riaffermare l’identità di Milano come centro culturale e dello stile.
Tra le iniziative principali del palinsesto “Callas 100”, fino al 30 aprile 2024 sarà allestita nelle sale del Museo del Teatro alla Scala la mostra “Fantasmagoria Callas” organizzata e curata da Francesco Stocchi, con allestimento a cura della scenografa Margherita Palli. Nel 2017, in occasione del cinquantesimo della scomparsa, la Scala e il Museo l’avevano ricordata con la mostra “Maria Callas in scena – Gli anni alla Scala”, curata sempre da Margherita Palli. Se la mostra del 2017/18 aveva riunito costumi, bozzetti, immagini e testimonianze sull’artista mostrata nel pieno della sua attività sul palcoscenico, questo nuovo omaggio si concentra sulla traccia che ha lasciato nell’immaginario degli artisti di oggi.
Spettatrici e spettatori sono accolti da alcuni costumi indossati dalla grande soprano, tra i quali spicca quello dipinto a mano da Salvatore Fiume nel 1953: un primo concreto segno della seduzione che Callas eserciterà sul mondo dell’arte e poi della letteratura e del cinema… Due foto dell’artista allo specchio aprono e chiudono l’allestimento: all’interno l’immagine della Callas esisterà solo attraverso il filtro dell’interpretazione dei cinque artisti coinvolti.
Le cinque sale della mostra sono dedicate ciascuna a un artista, in rappresentanza di diverse discipline: Giorgio Armani rappresenta la moda con un abito che tenta di dar forma a una voce, Alvin Curran la musica contemporanea con una rielaborazione di registrazioni storiche, Francesco Vezzoli e Latifa Echakch (artista che tra l’altro vive in Svizzera) l’arte contemporanea con una riflessione sul mito, Mario Martone il cinema con un cortometraggio interpretato da Sonia Bergamasco sulla fascinazione esercitata dal grande soprano su Ingeborg Bachmann.
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