La Polonia smetterà di fornire armi all'Ucraina: questa la decisione inaspettata annunciata mercoledì sera dal premier polacco Mateusz Morawiecki che giunge al termine di mesi di tensione tra i due Paesi dovuti principalmente alla vendita di grano. Fin dall'inizio del conflitto Varsavia è stata il principale alleato di Kiev: la Polonia è stata il primo Stato della NATO ad approvare l'invio di caccia e ha rifornito l'esercito ucraino con oltre 200 carri armati per un totale di oltre 4 miliardi di aiuti fra armi e sostegno finanziario e umanitario.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
tvsvizzera.it/mrj
Contenuto esterno
Sullo sfondo di questa decisione vi è la questione del grano: in maggio l’Unione europea aveva deciso di limitare le esportazioni del cereale verso Polonia, Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia per proteggere gli agricoltori locali, in difficoltà a causa del calo dei prezzi. Il grano poteva transitare attraverso questi paesi ma non poteva essere venduto sul mercato locale. Nei giorni scorsi Bruxelles ha sospeso questa misura, ma Polonia, Ungheria e Slovacchia hanno deciso di mantenere il divieto. Decisione che ha fatto arrabbiare l’Ucraina, che ha denunciato i tre Paesi all’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e che ha portato il presidente Zelenski nel suo intervento all’ONU ad accusare alcuni Paesi di esprimere solidarietà all’Ucraina soltanto a parole. Accuse pesanti a causa delle quali Varsavia ha prima convocato l’ambasciatore ucraino in Polonia, per poi decidere di annunciare lo stop di rifornimenti bellici.
Il presidente della BNS non esclude che si torni ai tassi d’interesse negativi
Questo contenuto è stato pubblicato al
Un ritorno agli interessi negativi non è da escludere: lo afferma Martin Schlegel, presidente della Banca Nazionale Svizzera (BNS), in un'intervista a Bloomberg TV in occasione del Forum economico mondiale (WEF) di Davos.
Scoperto presunto pacco bomba in edificio del centro di Ginevra
Questo contenuto è stato pubblicato al
Un potenziale pacco bomba è stato scoperto stamane in un edificio del centro di Ginevra. La zona è stata evacuata dalle forze dell'ordine.
Lo svizzero morto in prigione in Iran aveva fotografato dei siti militari
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il cittadino svizzero morto il 9 gennaio in una prigione iraniana era stato arrestato per aver fotografato un sito militare vietato. L'uomo avrebbe anche "collaborato con governi ostili". Lo hanno indicato le autorità giudiziarie iraniane.
Ignazio Cassis ha incontrato Maros Sefcovic al WEF di Davos
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il ministro degli esteri Ignazio Cassis ha incontrato oggi il Commissario europeo Maros Sefcovic a margine del Forum economico mondiale (WEF) in pieno svolgimento a Davos (GR). Sul tavolo delle discussioni, presso la House of Switzerland, i negoziati tra Berna e l'UE.
I film svizzerotedeschi protagonisti delle Giornate di Soletta
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'edizione anniversario (la sessantesima) delle Giornate di Soletta dedica un'ampia retrospettiva all'Arco giurassiano. Quest'anno a farla da padrone è la produzione svizzerotedesca.
Barry Callebaut vende meno, ma incassa di più grazie al prezzo del cacao
Questo contenuto è stato pubblicato al
Vendite in calo, ma nel contempo ricavi in crescita, sulla scia dell'aumento del prezzo del cacao: può essere sintetizzato così l'inizio del nuovo esercizio per Barry Callebaut, società zurighese numero uno al mondo nella produzione di cioccolato.
Questo contenuto è stato pubblicato al
La fase di aumento dei tassi d'interesse sui soldi in banca è stata di breve durata: la remunerazione dei conti risparmio è di nuovo scesa nettamente in gennaio.
Rammarico elvetico per il ritiro degli USA dall’OMS
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Svizzera si rammarica “profondamente” dell'uscita dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) annunciata dal presidente statunitense Donald Trump, ha dichiarato martedì Elisabeth Baume-Schneider.
Nel 2024 è calato il numero di posti vacanti in Svizzera
Questo contenuto è stato pubblicato al
Segnali di rallentamento per il mercato del lavoro svizzero: stando a un'analisi pubblicata da Adecco nel 2024 il numero dei posti vacanti è sceso del 10% rispetto ai dodici mesi precedente.
La salute delle donne va affrontata meglio perché l’economia ne beneficerebbe
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il modo in cui viene affrontata la salute delle donne è inadeguato e genera profonde disuguaglianze con gli uomini, con conseguenze importanti anche sull'economia nel suo complesso.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.