Acquistare in rete costerà (forse) meno
Il geoblocking che impediva ai clienti svizzeri di comprare a prezzi esteri online (spesso più bassi) è stato vietato dal primo gennaio.
Fino al 31 dicembre 2021 i negozi online stranieri impedivano al consumatore svizzero di acquistare direttamente sul loro sito web principale e lo reindirizzavano invece verso i portali svizzeri.
"Per certe categorie di prodotti, in Svizzera paghiamo molto di più per il medesimo articolo, come ad esempio nella cosmetica (fino al 50% in più) o nei prodotti tessili (fino al 30%). Per gli acquisti online, il nuovo divieto del blocco geografico dovrebbe ora permettere di far sparire queste differenze di prezzo", spiega il professore di economia presso la Scuola universitaria professionale della Svizzera nordoccidentale Matthias Binswanger.
Malgrado il divieto del geoblocking, però, i prezzi potrebbero non scendere così rapidamente: "È possibile che ci saranno riduzioni di prezzi per i prodotti di lusso o di bellezza, ma ci saranno commercianti dall'estero che cercheranno di tenerli alti e costanti argomentando con le spese doganali e di spedizione". Il consumatore ora però ha la possibilità di annunciare e denunciare le violazioni del blocco geografico alle associazioni di difesa dei consumatori.
Associazioni che da tempo denunciano la situazione: "Sono differenze enormi e non giustificate. Non si possono ricondurre ai costi salariali o agli affitti. Le consumatrici e i consumatori svizzeri sono stati finora semplicemente spremuti e non si rinuncia volentieri a questa pratica. Ma noi faremo attenzione e quando necessario interverremo". A dirlo è la direttrice della Fondazione per la protezione dei consumatori Sara Stadler.
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