In Svizzera i dazi doganali, a tutela soprattutto della produzione agroalimentare nazionale, sono tra i più alti al mondo. Ma spesso i prezzi nei negozi, superiori in alcuni casi anche del 300% rispetto ai paesi vicini, non sono giustificati.
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Vera Pellandini, Tempi Moderni (RSI)
I dazi doganali, con il loro sistema articolato, sono uno strumento di protezione della produzione nazionale. Carne, uova, formaggi e prodotti ortofrutticoli sono i primi beneficiari.
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La quantità di importazioni possibili viene calcolata e calibrata continuamente, in base alle medie degli anni precedenti, alla produzione indigena e alle esigenze del mercato. La Svizzera applica dazi doganali alti, come solo pochi altri paesi fra cui Norvegia e Giappone. Il sistema è oneroso, ma la difesa efficace.
A creare un’isola dei prezzi nel cuore dell’Europa sono invece tanti altri prodotti d’importazione. Vestiti, cosmetica e altri prodotti, non solo fra i beni al consumo, sui quali vengono applicati prezzi più alti che nei paesi confinanti.
Il potere d’acquisto in Svizzera è maggiore e qualcuno ne approfitta. A sostenerlo un comitato che ha lanciato un’iniziativa e ha commissionato uno studio sul fenomeno. Nel servizio che segue di Tempi Moderni l’opinione di Mathias Binswanger, professore di economia e autore dell’analisi.
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