La crescita di frontalieri non accenna a diminuire
Anche nel primo trimestre di quest'anno il numero di persone frontaliere che lavorano in Svizzera è cresciuto. In Ticino ha raggiunto quota 78'230.
Nei primi tre mesi del 2023, i lavoratori e le lavoratrici con permesso G erano oltre 386'000 a livello nazionale, in progressione del 6,1% su base annua, stando ai dati pubblicati giovedì dall'Ufficio federale di statistica (UST).
In Ticino hanno raggiunto quota 78'230, con un aumento del 4% rispetto ai primi tre mesi del 2022.
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Nella Svizzera orientale - la grande regione statistica di cui fanno parte anche i Grigioni - a fine marzo i lavoratori d'oltre confine erano 32'496 con un incremento del 7,6% rispetto a dodici mesi prima. La crescita più marcata (+9,8% a 33'800) è avvenuta nell'Espace Mittelland (che contempla i cantoni di Berna, Friburgo, Giura, Soletta e Neuchâtel).
Il maggior numero dalla Francia
Secondo l'UST, poco più della metà di tutti le persone frontaliere attive in Svizzera (56,4%) era domiciliata in Francia, il 23,7% in Italia e il 16,7% in Germania. In termini assoluti, il maggior numero proveniva dalla Francia (quasi 218'000), seguono l'Italia (oltre 91'000), la Germania (quasi 65'000) e l'Austria (un po' meno di 9'000).
Negli ultimi cinque anni il numero di frontalieri nella Confederazione è aumentato del 20,9%, da 320'000 nel primo trimestre 2018 a 386'331 a fine marzo.
In Ticino, oltre 52'000 nel terziario
Sul territorio ticinese erano attivi a fine marzo 78'230 lavoratori provenienti da oltreconfine (+0,6% rispetto al trimestre precedente), di cui 25'149 nel settore secondario e 52'348 nel terziario.
A livello nazionale, alla fine di marzo 117'919 frontalieri lavoravano nel settore secondario. Rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso l'incremento è stato del 3,2% e dello 0,9% rispetto all'ultimo trimestre del 2022. Nel terziario i lavoratori con permesso G erano 265'714: il loro numero è aumentato del 7,4% su base annua e dell'2,5% in un trimestre.
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