La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è giunta giovedì a Kiev accompagnata da una delegazione di commissari europei per il primo faccia a faccia con il consiglio dei ministri ucraino. Sul tavolo: la domanda di adesione all'Unione europea avanzata da Kiev. Se da un lato Bruxelles conferma il suo sostegno all'Ucraina, dall'altro pesano le ombre della corruzione nel Paese.
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tvsvizzera.it/mrj
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In conferenza stampa, Von der Leyen ha ha annunciato nuove sanzioni contro la Russia in vista del primo anniversario dell’invasione il prossimo 24 febbraio, e la creazione di un centro internazionale per il perseguimento dei crimini in Ucraina con sede all’Aja.
Gli scandali di corruzione hanno però tenuto banco in questi giorni e mercoledì hanno visto la messa sotto accusa di tre rappresentanti del ministero della difesa per appropriazione indebita e il licenziamento dell’intera dirigenza dell’agenzia delle dogane per corruzione. Casi sui quali Zelensky ha detto che intende agire con fermezza: “L’Ucraina farà la sua parte del lavoro, deve farlo e lo farà”. Ha poi informato i commissari europei che verrà creato un piano nazionale per il riavvicinamento della legislazione ucraina a quella europea in tempi rapidi.
Giovedì ci sono state perquisizioni ai ministeri della difesa, dell’energia, del fisco e delle dogane. Decine di dirigenti pubblici sono sospettati di aver rubato milioni di euro. Transparency International, l’organizzazione che si occupa di monitorare la corruzione nel settore pubblico a livello mondiale, piazza l’Ucraina al 116esimo posto nella classifica dei Paesi più corrotti.
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