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L’esercito svizzero vieta l’uso di Whatsapp

dito appoggiato su un telefonino con immagini di app
L'esercito svizzero mette al bando Whatsapp & Co per le sue comunicazioni. Keystone / Sascha Steinbach

Dall'inizio dell'anno, il solo servizio di messaggistica permesso per le comunicazioni di servizio è quello svizzero Threema.

Basta Whatsapp, Telegram, Signal o quant’altro. D’ora in poi i militari svizzeri dovranno utilizzare esclusivamente l’app elvetica Threema per tutti i messaggi che hanno a che fare con il servizio.

La società che gestisce l’app ha la sua sede in Svizzera e i server si trovano pure nella Confederazione. Threema è considerata più sicura, soprattutto per quanto concerne la protezione dei dati e soprattutto non è sottoposta al cosiddetto Cloud Act, la legge statunitense in vigore dal 2018 che costringe i fornitori di servizi con sede negli USA a fornire – se richiesto – i dati relativi alle comunicazioni elettroniche.

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Il sistema di messaggistica è inoltre conforme al regolamento europeo sulla protezione dei dati ed è sottostà alla legislazione elvetica, ha spiegato il portavoce dell’esercito Stefan Hofer all’agenzia stampa Keystone-ATS, confermando la notizia riportata dal giornale svizzero tedesco Tages-Anzeiger.

Questo bisogno di sicurezza per le truppe si è sviluppato in particolare dopo il primo impegno nella lotta contro il coronavirus, ha precisato Stefano Hofer. L’app elvetica non è gratuita, ma l’esercito rimborserà i costi di quattro franchi per utente all’anno.

Whatsapp, che è di proprietà della società statunitense Meta (ex Facebook), è di gran lunga l’applicazione di messaggistica più utilizzata in Svizzera, con un tasso di penetrazione di oltre l’80% tra i 16-64 anni, secondo i sondaggi.

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