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L’eroina grigionese dell’alimentazione

piatti con cibo
La cucina di Rebecca Clopath vuole essere il più vicina possibile alla natura. rebecca-clopath.ch

Si chiama Rebecca Clopath, è grigionese ed è stata designata dalla FAO come "eroina dell’alimentazione".

Da due anni la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) conferisce il titolo di “eroi dell’alimentazione” a persone che lavorano nel mondo agricolo, braccianti, pescatori e pescatrici, contadini e contadine di montagna, selvicoltori, pastori (e non solo) sparsi in tutto il mondo. Quest’anno anche la Svizzera ha la sua eroina dell’alimentazione: si tratta della chef grigionese Rebecca Clopath.

Rebecca Clopath ha un orto a 1’400 metri d’altitudine nel quale affondano le radici della sua filosofia culinaria: “Per me è importante lavorare a stretto contatto con la natura, creando un microclima adatto a tutti, anche agli insetti. Per questo seguiamo i principi della permacultura, ovvero imitiamo il più possibile gli ecosistemi naturali e coltiviamo vicine tra di loro piante diverse”.  

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La 34enne è cresciuta attorniata dalla natura a Lohn, paesino di 50 abitanti nello Schamserberg, che ha lasciato per gli studi. “La svolta è arrivata quando in un mio precedente impiego ricevevo la merce in cassette di plastica verdi. A volte arrivavano delle carote enormi, delle quali non sapevo nulla. Poi ho imparato che quello che conta è il sapore e la provenienza dei prodotti”. Un pensiero, questo che l’ha riportata a casa, alle sue radici, dove ha dato vita al suo ristorante, che con i suoi quattro dipendenti è il più grande datore di lavoro della località.

Nel ristorante di Clopath le pietanze vengono preparate sul fuoco, non solo per un motivo logistico: “Le nostre generazioni non sono più abituate, ma per millenni i nostri antenati hanno cucinato sul fuoco. In altre parti del mondo i cibi vengono ancora preparati così. In questo modo secondo me le pietanze assumono un altro sapore e anche l’atmosfera è più calorosa”, spiega la chef. 

La sua è una cucina a circolo chiuso, consapevole, nella quale si usano per la maggior parte ingredienti dell’arco alpino. Così facendo, la chef segue l’intento degli eroi dell’alimentazione: quello di vivere in completa armonia con il pianeta. “Cerco di seguire un detto che dice: ‘Se vuoi un cambiamento, devi essere quel cambiamento’. Voglio che la terra venga apprezzata. E questo nel mio piccolo è il meglio che posso fare”. 

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